Cancro, toro e scorpione, non solo segni zodiacali: parte 2

Cancro, toro e scorpione, non solo segni zodiacali: parte 2

  • di Redazione
  • 29 Agosto 2017
  • Rita, poesie e non solo

Seconda e conclusiva puntata del racconto "Cancro, toro e scorpione, non solo segni zodiacali" che fa parte della rubrica curata dalla nostra Rita Meleddu 

Ecco il toro-chemio entra con forza e violenza nel nostro corpo, dove un delinquente di prima categoria si è nascosto e appena lo scova state certi che prenderà questo rompic… a testate e se il caso anche a zoccolate. Non deve sembrare un combattimento impari quello fra i due combattenti. Il toro per quanto gigante può darvi una bella incornata senza peraltro uccidervi, mentre la puntura di uno scorpione velenoso può mandarvi all'altro modo prima che abbiate il tempo di dire ah! E' proprio l'idea del toro recalcitrante che deve farsi largo in voi, che vi deve accompagnare prima, durante la chemio e sempre. Voi non potete contenere questa furia della natura, ma lui non è voi che cerca, vuole stanare, massacrare questo imbecille che vi vuole uccidere. Appena entrato nell'arena-corpo, spaesato, con la vista annebbiata vede in lontananza una sagoma che sventola un lenzuolo rosso. Va detto che il toro non riconosce il colore ma è infastidito dallo sventolio della mantiglia. A misura che si avvicina capisce che non si tratta di una sprovveduta casalinga spagnolita che incautamente si è addentrata nell'arena a scuotere la tovaglia, visto che dai balconi condominiali non si può, e neanche di un'automobilista che parcheggiata l'auto nei parcheggi sotterranei, sbuca dritti dritto nel bel mezzo di una corrida, e tanto meno di un pellegrino diretto a Santiago de Compostela, che utilizzando le antiche mappe medioevali, per errore di interpretazione delle stesse, appare come per magia nell'arena. No, niente di tutto questo! Si tratta di un tipo bizzarro, vestito in modo improbabile, sbriluciccante, ridicolo e anacronista, bardato come una cappella a Pasqua, fisico asciutto e aitante, osannato da fans esagitate e che sventola qualcosa di rosso per attirare la sua attenzione. Dillo subito che sei un deficiente votato al martirio. Toroooooooo, vai! Fai quello per cui sei stato fatto entrare. Distruggilo, annientalo. Fai vedere chi sei! Prima che sia aiutato dai suoi degni compari a cavallo prenda il sopravvento su di te. Uno è tolto di mezzo! Ecco come il toro-chemio, distrugge l'uomo-scorpione-tumore. Pure questi straidioti che siedono sugli spalti, incitando il torero di turno e sbeffeggiando il povero toro ferito, dovrebbero scendere dalle gradinate e presentarsi uno ad uno a tu per tu al toro: "Salve signor toro, io sono il cretino tal dei tali che assiste a questo spettacolo indegno, di lei che viene umiliato, e colpito a morte per la gioia di noi cretini" Dovrebbero anche tendergli la mano e dire piacere. E il toro che ormai è debolissimo, con la vista annebbiata, grondante sangue per le tante banderillas conficcate nella schiena,  e che gli provocano dolori atroci, prendendo spunto dalla canzone di Fabrizio de André, "la guerra di Piero", si volta, lo vede e ha paura, e imbracciata l'artiglieria, non gli ricambia la cortesia, e gli dà un'incornata spettacolare, che se ne parlerà nei secoli a venire. Gli spettatori sulle gradinate rappresentano le metastasi, lontane dal toro, a distanza di sicurezza. Però anche loro ogni tanto commettono degli errori, incautamente scendono nell'arena per fare gli onori di casa,e allora… Cornate, testate, calcioni , sbuffi di fumo, e sputi di saliva mescolati ad odio. Così si fa, Fora di ball!