Resist

  • di Redazione
  • 22 Settembre 2023
  • La collana di perle di Giulia

L'amica Giulia Muntoni continua a respirare sotto le macerie delle difficoltà, sostenuta dall'amore e dalla voglia di ricominciare

Mi ha sempre colpita il fatto che, mentre io vivevo la mia vita anche nei suoi aspetti più banali, in quello stesso momento, ovunque nel mondo, ci fossero persone che affrontavano tragedie, perdite, morte. Ed io, magari, ancora seduta nella stessa posizione, neanche un sussulto nel mio respiro.
Questa contemporaneità mi spaventava e affascinava. Comunque la si veda, è inevitabile, come le albe, i giorni e i tramonti.

E la verità è che può accadere a chiunque, in qualsiasi momento, proprio come è successo a me, due volte. Una volta superato quel confine di "normalità ordinaria", a poco serve, secondo me, ragionare sul concetto di cosa sia giusto o ingiusto.
Se l’elettricità cessa di funzionare, anche il congegno più tecnologico del mondo diventa inutile. Si torna alle origini. A muoversi nell'oscurità a tentoni, lasciare che gli occhi si abituino alla mancanza di luce, fino a cogliere i contorni delle cose, fornendoci indizi per capire dove siamo.
E se, dopo che il cataclisma ha colpito, non riuscissimo ad alzarci? L’aria satura di polvere ci brucia i polmoni e, ad occhi chiusi, non siamo neanche sicuri di poter respirare? È quello, secondo me, IL momento. È proprio lì che è racchiusa la differenza tra chi sopravvive e chi soccombe: nel seme che, ancora prima che dalla volontà, nasce nel pensiero. È l’intenzione. Di reagire, di vivere, di respirare.
D’accordo, inalare è pericoloso ma non farlo è impossibile. Respirare è puro istinto.

Spesso, ultimamente, mi son sentita impotente, come se non ci fosse altro da fare che aspettare che la terapia finisca e io possa tornare sui miei passi. In un certo senso, sono anche io come quel poveretto sotto le macerie coi polmoni saturi di polvere.
Beh, se lui non si arrende non lo farò nemmeno io
Anche quando sono ai minimi storici della mia energia, resto certa di saper ancora amare. Perciò l’amore sarà la mia boccata di ossigeno sotto le macerie. Inizierò dalle origini: dai piccoli gesti, dalla tenerezza verso me stessa. Poi, lo spero tanto, verrà il resto.
Lo so, ora non sembra. Ma io vi giuro che, sotto queste macerie, mi troverete viva.