Le chemio serie serie, fanno mille cattiverie

Le chemio serie serie, fanno mille cattiverie

  • di Redazione
  • 6 Marzo 2018
  • Rita, poesie e non solo

Continuano le avventure della nostra magica Rita Meleddu

Ho fatto tantissime chemio in questi anni. Soprattutto negli ultimi cinque e mezzo. Non le conto più.  Non per snobbarle o per mio vezzo ma perché superate di gran lunga le 100 infusuoni lascio correre, non faccio più sfide con me stessa e con la chemio.  A chi si stanca prima. A chi è più forte.  

Le faccio, sempre pensando che mi sono di grande aiuto e basta. Ho però sempre grandissimo rispetto per loro. Sono la mia unica possibilità di cura e devo cercare di tutelarmi per quanto possibile, proprio per poterle fare. Non bisogna farsi ingannare dai loro nomi talora persino gioiosi o che fanno pensare a dei diminutivi. Gemcitabina, Capecitabina, Navelbine per citarne alcune fra le tante. I loro nomi sono persino dolci, i loro effetti un po' più duri. Lo dico sempre, riesco a visualizzare e a seguire la chemio quando entra nel mio corpo. Sa che è potente e quasi scalpita all'approssimarsi dell'entrare in vena. Non la si riesce a contenere per quanto non vede l'ora di entrare in me. Si chiama infusione.

Ebbene io la vedo fondersi e diventare un tutt'uno con me. Allearsi, battersi come un prode e combattere contro lo stesso nemico. Oggi a onor del vero ha scalpitato invano. Attendevo di essere chiamata per entrare nelle salette dove si praticano le infusioni, psicologicamente ero carica. Molto!! Credo fermamente che la terapia funzioni e credo che se la sostengo persino con i miei pensieri positivi, la sollecito e la sprono, la terapia funziona meglio. Ma oggi a nulla sono valsi i miei incitamenti e la danza preparatoria Maori. A un certo punto viene a cercarmi la mia dottoressa e ho capito subito. Oggi niente chemio. Globuli bianchi bassi. Confesso di esserci rimasta un po' male. In tantissimi anni di cure, questa è solo la terza volta che salto la chemio ed è un mezzo record,  è solo che non mi piace perdere. 

Del resto le chemio pur avendo nomi gentili e soavi, nascondono delle insidie e hanno effetti collaterali pesantucci. Si parte dalla banale (ma quando ce l'hai, mica tanto) nausea, alla febbre alta, a dolori ossei, ai sapori e odori alterati, ai formicolii alle mani e piedi e a tutta una vasta gamma di malesseri. Però il nostro corpo parla e quando parla bisogna ascoltarlo, sostenerlo e non affrontarlo o sfidarlo. Bisogna rispettarlo.  È la cosa più preziosa e sacra che abbiamo.  Le sfide che non giovano a niente le lasciamo a chi le vuole fare tanto per...

Ecco, oggi il mio corpo ha detto che è stanco e ci vuole un po' di tempo in più per riprendersi.  È giusto dargli ascolto. Attendere e cercare poco alla volta la ripresa. Poi si potranno riprendere le cure. Le chemio avranno pure dei nomi angelici ma bisogna pur sempre ricordare che le chemio serie serie fanno mille cattiverie.