La scrittura mi aiuta a vivere

La scrittura mi aiuta a vivere

  • di Redazione
  • 8 Gennaio 2019
  • Rita, poesie e non solo

E’ martedì e ritorna il tanto atteso appuntamento con la rubrica curata dalla nostra magica amica Rita Meleddu

Poco più di un anno fa ricevevo da Valentina Ligas la proposta per scrivere sul portale online di "Mai più sole". Sulle prime rimasi un po' così.  Cos'avrei potuto e dovuto scrivere?  "Quello che vuoi - rispose Vale. Hai carta bianca, ci fidiamo di te"!
Iniziò così la mia collaborazione ed ebbe il via la mia rubrica. Ancora mi sembra strano quando mi fermano per strada o in ospedale  e mi dicono:"Ti leggo sempre, grazie"!
Io rimango stupita e felicemente colpita. Cosa ci può essere d'interessante in ciò che racconto? È la mia semplice vita, ne' più ne' meno. Racconto delle mie avventure ospedaliere, delle cure che si susseguono senza sosta, dei progressi (pochi a onor del vero) e dei peggioramenti, questi molti invece.  uando vengo riconosciuta provo una forte emozione, perché mi sembra appunto strano che la mia vita fatta di cure, di ospedali, casa e capatine al mare, possa essere d'interesse per chi legge.  Eppure è così. Spesso mi viene chiesta l'amicizia su Facebook e accetto con molto piacere.  Giusto sabato pomeriggio ho ricevuto una telefonata da una carissima amica che mi chiamava per dirmi che una ragazza colpita dalla malattia e che io non conosco, si diceva incoraggiata dai miei racconti di vita vissuta.  Vita vera, qui non si scappa.  Per tutto il pomeriggio ho ripensato alla telefonata. La mia amica non sa (forse lo scopre ora se mi legge) quanto bene mi hanno fatto le parole sue e di questa ragazza "Mi è d'aiuto con i suoi scritti e i suoi racconti ad affrontare con coraggio la malattia".

Non c'è cosa che mi gratifichi di più.  Non scrivo certo per la gloria o per diventare una scrittrice affermata, anche perché non ho le doti e la formazione.  Non ci si improvvisa scrittrice. Ci vogliono solide basi e una cultura che io non ho. Ma perché scrivo? Scrivo da sempre e credo ormai per sempre. Scrivo persino sui tovagliolini Scottex e sulla carta igienica. Dappertutto. Mi piace. Scrivo e butto, scrivo e butto, così moltissimo della mia produzione è andata persa con grave danno per l'umanità si capisce!! Spero che cogliate l'ironia di quanto appena detto. Scrivo perché mi piace, evidentemente è anche uno sfogo, far uscire i miei sentimenti, i miei pensieri, è d'aiuto prima di tutto a me stessa, poi agli altri. Tante persone sconosciute mi scrivono in privato e allora spesso chiedo se a loro sembra giusto che io parli finanche crudamente della mia malattia, di cosa mi fa, di come sto. La risposta è sempre la stessa: "Si!!!"
Mi chiedono di continuare a scrivere e per quanto potrò farlo lo farò.  Confesso che delle volte non so cosa scrivere, mi pare noioso e brutto parlare solo ed esclusivamente della malattia e allora cerco qualche escamotage e racconto degli episodi curiosi che mi sono capitati o ricordi della mia infanzia.  Vedo che piacciono, ne ho riscontro. Talvolta sto male e non ho voglia di scrivere ma poi poiché ormai lo sento come un dovere, anche se Valentina mi dice che deve essere solo un piacere, mi sforzo e scrivo.

Desidero ringraziare Valentina Ligas, Valentina Porcu e Albachiara Bergamini per avermi dato carta bianca. Ho sempre scritto solo quello che ho voluto io. Mai un'intromissione o una censura da parte loro. Si potrebbe pensare, quale censura, non si parla di politica o di chissà che; è vero, ma ricordiamoci che il cancro, sia come parola che come malattia  è forse la più censurata. Ora se ne comincia a parlare e questo serve. Ma rimane ancora un tabù per certi versi. Chi non ha mai sentito parlare di "brutto male" in riferimento al cancro. Perché la parola "cancro" fa ancora molta paura, ma non è chiamandolo in altro modo che si risolve la faccenda.  Magari!!! Lo faremmo subito e guariremmo tutti.  Sono felice se i miei scritti per quanto delle volte duri e crudi, riescano a smuovere qualcosa in chi magari è nel dubbio, ma non si decide ad andare dal medico per paura.  Invece bisogna andarci, se il cancro non c'è, non apparirà come per magia, allo stesso modo purtroppo non se ne andrà se per ipotesi c'è. Desidero dunque ringraziare tutto il team di "Mai più sole", ma soprattutto chi mi segue. Grazie a tutti. Come diceva Roberto Benigni: "Vi bacerei a uno a uno"! Non sapete cosa sifnificate per me. Ricevere un commento, un cuoricino, un incoraggiamento è per me fonte di gioia e stimolo nel continuare. Grazie per tutto ciò che mi date e per seguirmi così numerosi. Come vedete non siete voi a dover ringraziare me ma il contrario.  Grazie amiche e amici di "Mai più sole", se Dio vuole continuerò a lungo a tenervi compagnia e voi la terrete a me.