Io

  • di Redazione
  • 5 Luglio 2017
  • Rita, poesie e non solo

Nuovo appuntamento con la rubrica curata da Rita Meleddu

Sono il mio petto sconfitto ma palpitante,
sono il mio seno smarrito.
Sono il mio rene ferito che piange
quando la notte mi adagio su di lui,
ma piange in silenzio per concedermi riposo.
Sono il mio stomaco avvelenato dalle cure,
che pure le accoglie sulla soglia 
come un amabile padrone di casa.
Sono unghie spezzate,
che non mi possono più difendere. 
Sono stanchezza invincibile,
sono braccia che non si possono sollevare.
Sono respiro affannoso,
sono gambe spezzate,
sono torace soffocato.
Dunque, sono solo un corpo inutile?
No, sono anche pensieri mutati in parole,
sono nuvola di lacrime di pioggia.
Sono dolcezza d'Intenti,
sono presente, sottratto al passato
e bramoso di futuro.
Sono occhi golosi di vita,
sono il guardiano rispettoso del mio corpo.
Sono decisione che cambia la sorte,
sono silenzio che urla con forza.
Sono fidata compagna del mio cammino. 
Sono mani frenetiche di lavorare. 
Sono tempo che alimenta tempo.
Sono un colibrì che batte le piccole ali senza posa,
per non soccombere.
Sono calore di un rifugio di montagna.
Sono vedetta di attacchi inattesi. 
Sono una barchetta che non teme i venti che la spingono lontano.
Sono un'inseguitrice di sogni illusori,
sono un verso di poesia vagabondo nel cielo.
Sono torrente impetuoso arginato,
sono paura camuffata da ironia.
Sono un destino non ancora svelato. 
Sono questo e tanto altro. 
Sono un piccolo essere nel mondo, ma forse più di tutto,
sono una rondine che vuole ancora volare.