Bambolina Merixedda

Bambolina Merixedda

  • di Redazione
  • 18 Dicembre 2019
  • Luce della stessa luce!

Torna l'appuntamento con la rubrica curata da Irene Spiga che si arricchisce di un racconto speciale, elaborato durante il corso di Scrittura Creativa

Ho frequentato un corso di scrittura creativa, organizzato dalla Fondazione Taccia. Un esercizio assegnato, consisteva nel descrivere un ipotetico personaggio, un estraneo ed inventare una storia.

Tipologia: donna
Anni: sulla ottantina
Capello: curato, castano con contrasti biondi e simil rame
Vestiario: Maglioncino d'angora fucsia acceso con disegnati due occhi da cerbiatto stile Bambi che fanno l'occhiolino, gonna molto sopra i disegni romboidali ricamati, scarponcini neri con le borchiette, giubbotto piumino argentato, borsetta nera e occhiali grandi e squadrati con montatura nera
Corporatura: minuta, normolinea che rasenta il magro, con scheletro visibilmente rimpicciolito e con una gobbetta vistosa, decoltè e viso con evidenti segni del tempo, rossetto rosso.

Cammini con le mani in tasca al giubbotto da ragazzina, quasi a dire che non vuoi immischiarti con questo mondo che non si rispecchia in te, con passetti da dura ma traditi dalle gambette magre, fragili e con andatura incerta. La stessa che un tempo ti vedeva saltare come un grillo, ma che oggi deve fare i conti con il peso degli ottanta anni.
Una vita vissuta negli agi di una famiglia nobile, benestante, con un retaggio dirigenziale: bancari, grossa finanza, medici. Un'educazione imposta da "merixedda" sotto l'occhio vigile di mamma e zie, assieme ai fratelli maggiori, quattro per l'esatezza, e tu, la piccolina di casa, la principessa del castello, con una differenza di età dal quarto di almeno 15 anni.
Chiusa nel tuo universo fatto di pizzi, merlettie agi, dentro una torre altissima, dorata.
Una bambolina da tenere sulle ginocchia, quelle di papà, l'unico uomo della tua vita, il principe azzurro, severo e assertivo. Papà diceva e quello doveva essere fatto!
Senza repliche, senza far trasparire il dissenso, con eleganza, riverenza, in un mutismo quasi gioioso.

Una bambolina perfetta, sempre tirata a lucido da capo a piedi. Quella stessa bambolina che é ancora ferma lì, al capezzale del padre morente, a soli dieci anni, ma già una perfetta "merixedda" anche nel sentire.
Sempre composta, mai far trasparire le proprie emozioni, parlare sottovoce, essere accudente con tutti, soprattutto con i domestici che dovevano sentirsi accolti per svolgere assieme le faccende e l'organizzazione di pranzi, cene, con la gente bene, quella che conta.
Quell'universo dorato, ora è opaco, privo di colori, quel padre severo ma affettuoso che aveva promesso di insegnarti ad andare in bici, malgrado la mamma e le zie, affermassero che fosse sconveniente per una fanciulla inforcare una bicicletta.

Quello stesso padre per il quale ti fu negato il diritto di vederlo un'ultima volta, perché troppo piccola per capire la morte. Quella stessa morte che ti ha girato attorno per tanto tempo. Finalmente ragazzetta, inizi una ribellione silente, sempre sotto l'occhio severo del quarto fratello che moralmente aveva preso il posto del tuo principe azzurro.
Appena pronta ad assaggiare nuove esperienze, ecco palesarsi un giovane più grande di te di 15 anni. Un collega di studi e di lavoro di quel fratello/padre, che a tua insaputa, ti corteggia e ti propone di presentarsi alla famiglia per chiederti in sposa. Ti ribelli per un pò, non può farti questo, hai appena intravisto il mondo! Cedi.... di tua spontanea volontà, quella stessa che ti ha permesso di non morire lo stesso giorno in cui é morto il tuo principe azzurro. Sarà una vita, piacevole, costellata da agi, gentilezze, viaggi, nel poco tempo sottratto al lavoro di tuo marito.
Una "merixedda bambolina" per sempre.