Dentro quel caffè

Dentro quel caffè

  • di Redazione
  • 18 Giugno 2020
  • Il peso della determinazione

Nuovo appuntamento con la rubrica curata dall'amica Sonia Aresu che ci racconta le similitudini tra il tumore e la quarantena

L'emergenza del Coronavirus ci ha insegnato l'urgenza di vivere, che va intesa come il ritagliarsi del tempo e goderne appieno qualsiasi sia la sua durata. Diversi anni fa ho provato sulla pelle il significato del doversi fermare "per forza", un tumore mi ha costretta a congelare tutti i progetti. È come se li avessi messi dentro ad un freezer, conservati non cancellati, infatti, anche se inconsciamente, non ho mai smesso di sperare che qualcosa di bello dovesse ancora accadere.

Ed è stato fantastico comprendere come soprattutto le piccole cose abbiano estrema importanza. Potrei fare tanti esempi ma ne basta uno: il caffè con le amiche, al suo interno c'è tutto, dalle risate al silenzio più profondo. Questo piccolo rito mostra che, in fondo, non serve tanto per essere felici. Ho trovato molte similitudini tra la quarantena ed il tumore: le ore passate in casa, sentire le persone al telefono, il distanziamento sociale dopo una PET, il fantasticare su tutto e domandarsi assiduamente "quando finirà tutto questo"? Ma il pensiero assiduo che non ha mai smesso di ronzarmi in testa è stato quello che prima o poi, quel caffè lo avrei nuovamente bevuto. E così è stato, l'ho sorseggiato e gustato ed in quella tazzina ho visto riaffiorare tutti quei progetti che avevo conservato nel congelatore.