Prosegue l’appuntamento del mercoledì con la rubrica curata da Rosalbina Gencarelli che si racconta tra ricordi e profumo del mare

Mentre le mie gambe, ancora affaticate a causa dei dolori della chemioterapia, ripercorro con i piedi il sapore della sabbia, la mente sembra ferma lì, dove un’estate, il cuore e i pensieri avevano assaporato la paura e l’angoscia. Ricordo quei giorni di luglio, quei pochi al mare in cui aspettavo la data dell’intervento e che rappresentavano un conto alla rovescia del mio amato tempo di vita. Di recente sono stata al mare e l’impatto con il mio tutto, con la mente e il corpo è stato enorme. Mi guardo e percepisco di essere la stessa di prima anche se, le piccole cicatrici del fisico che nascondo quella interna sono sempre lì, che mi scrutano e ricordano l’incontro col tumore. In un anno sembra che sia trascorsa una vita intera: i miei occhi vedono tutto in modo diverso. Però mi siedo in riva al mare; il sole caldo, le onde mi coccolonano imponendomi di percorrere una vita quasi normale, quella di prima che vorrei nuovamente, ma non è possibile. Così sospiro, ultimamente lo faccio spesso.

Però mi godo il mio primo giorno in spiaggia grazie a una me rinata. Il mare è immenso, sembra non finire mai, a volte si arrabbia, altre è calmo al punto che quasi ti ci puoi specchiare. Mi piace pensare che il suo profumo e la sua bellezza siano una cura per il mio male, anche per quello dell’anima