La voce dell’emozione e dell’amore

La voce dell’emozione e dell’amore

  • di Redazione
  • 23 Novembre 2020
  • Ascoltare, meditare e amare

Il racconto di oggi è dedicato a una persona speciale, la nostra cara Fausta Mascia e porta la firma di due amiche, Eva, sua figlia e Donatella 

Tra le fronde di un alto albero vedo apparire delicatamente lievi raggi di Sole, quei raggi di Sole che amavi guardare e nei tuoi viaggi ammirare … Penso e ripenso a te, Fausta, a ciò che sei stata, a ciò che hai lasciato, alla tua immensa bontà, al tuo incommensurabile altruismo, al tuo amore per il Sole, le stelle, la Luna così pure per tanti doni e tanta grazia che abbiamo ammirato nel nostro quotidiano, la natura e tutto ciò che ci circonda.  
Un giorno, per caso, ti ho letta in una struggente lettera di colei che accetta. Rimasi colpita dalla profondità della tua, un'anima così grata nei confronti di un uomo, un grande medico, da te tanto amato (nda dott. A. Macciò, l'uomo che anche a me ha dato l'opportunità di poter vivere la vita con più intensità) e così, per caso, anch'io, come te iniziai a scrivere. No, scusa, non come te, perché tu per me sei stata un essere "divino" nel descrivere quei raggi di Sole, quei profumi e quei colori della natura meravigliosa … 
Mentre ti penso e guardo quella piccola pianta di Hibiscus con i suoi splendidi fiori arancioni vedo le sue foglie muoversi leggermente come se fossi tu a dirmi: "Ecco io sono qui. Io sono accanto a te che detto le mie parole". Concentro lo sguardo e mi sembra che i rami si chinino come per dirmi: "Sì, continua a scrivere ciò che amavo io". 
Ora i suoi rami sembrano ballare leggermente: ci sei, ti sento! In realtà ti ho sentita da subito, da quando, per caso, ho aperto la tua rubrica e divorato quelle frasi colme di grazia. Così ho chiesto di parlarmi di te e chi poteva farlo se non la tua amatissima Eva? Ogni cosa che mi raccontava era come se io la vivessi. Da quando ti ho incontrata (non so perché, non so come e neppure se qualcuno potrebbe crederci o no) ho sentito improvvisamente dentro di me una grande forza, ancora più amore da donare, ancora più sorrisi riaffiorare (quei sorrisi che molte volte sembravano quasi spenti). È come se tu, insieme a coloro che ho tanto amato e ho perso nelle sofferenze del nostro cancr, foste qui a tirarmi su per le braccia, quasi a farmi ballare, per farmi vedere quella luce che ogni tanto, tu, Fausta, sai bene, viene offuscata dai mille pensieri che si affacciano nella mente … Mi accorgo che è come se una grande luce allontanasse quei pensieri, proprio come fa la luce di quel meraviglioso Sole che al mattino ci riscalda con i suoi raggi scacciando le nuvole scure per rischiarare il cielo e così sento le mie giornate più piene: non chiedetemi ancora una volta il come e il perché ma è come se qualcuno di immensamente grande colmasse il mio quotidiano soprattutto con chi più può aver bisogno di me. 
Lo sai, vero, che la notte in cui ho parlato con la tua meravigliosa Eva ho visto subito dopo qualcosa mentre guardavo il cielo? Non ti ho mai incontrato, non ti ho mai conosciuta personalmente né parlato con te e allora perché quelle lacrime di profonda emozione? Perché quando ho guardato il cielo ho visto una luce intensa come se fosse stato giorno? Cercavo la Luna, pensavo sarà la Luna coperta dalle nubi … No! Non era la Luna era una grande luce nel cielo sereno. È da allora che penso a te, cosa poter scrivere, cosa poterti dedicare e ora stento a frenare questa penna che continua velocemente a scrivere senza sosta. 
Ho iniziato a leggere le prime pagine del tuo libro a tardissima notte: non volevo smettere, mi ripetevo ma questa sono io! L'ho fatto stampare ed è accanto a me mentre scrivo. Scusami, mi sono fermata un attimo e tu sai bene il perché: leggere d'un fiato un'altra pagina affinché mi aiutasse a capire, sentire … È come se tu mi avessi spinto a farlo: quella dedica ai tuoi amori e ogni parola entra dentro il cuore e l'anima. Vorrei tanto che tu prendessi la mia mano per scrivere qualcosa di tuo a chi hai tanto amato perché io non mi sento all'altezza. Tu sei tu: perfetta in ogni cosa che facevi, che scrivevi … Io invece inciampo, utilizzo frasi troppo semplici e pecco perfino nella punteggiatura! 
… Ecco, ti vedo: mi stai sorridendo e io con te. Sai, ho sempre pensato (e ho sempre detto a chi affronta il cammino della malattia) che se hai Amore intorno a te sei più forte, riesci ad affrontare le difficoltà e il dolore, riesci a non farti buttar giù, ma se quell'amore ti viene a mancare allora cadi più volte nel ring della vita e i colpi sono più duri e hai difficoltà ad aggrapparti a quelle corde … Quando ho letto che pregavi il Signore perché ognuno di noi che su questa terra affronta questo male potesse essere circondato dall’ Amore, ancora una volta, cara Fausta, ti ho ringraziata, ma tu sai bene (e oggi ancor più lo vedi) che purtroppo non è così: molte volte il vero cancro è l'egoismo, l'indifferenza e l'abbandono. Molte donne sono state abbandonate proprio da coloro in cui confidavano e da cui si aspettavano amore, baci e carezze, solo piccole cose ma grandi per chi soffre …

Ora la mia mano scrive i tuoi pensieri: 

"Amori miei, 
sono qui che dall'alto vi guardo: sappiate che in ogni cosa che fate vi è il mio dolce sguardo. 
Quando al mattino sentite la leggera ebbrezza (di un soffio di vento) sono io che vi saluto con una carezza. 
Volgete il vostro sguardo allo spuntar del Sole luminoso dove vedete la luce degli angeli e la mia, ricordate che prego perché il vostro dì possa essere radioso. 
Quando una bellissima farfalla accanto a voi vola, sappiate che a lei può certo mancare la parola, ma è messaggera del mio amore per voi tutti che tengo stretti nel mio cuore. 
Chi come me ha conosciuto l'Amore ed è stata tanto amata sente ancora che nella vita è stata fortunata e sa bene che non potrà mai essere dimenticata.  
Anche se ho oltrepassato il tunnel della vita sono arrivata alla meta tanto ambita. 
Non potrà mai cessare di battere il mio cuore perché per voi sarà eterno il mio amore: ho avuto in dono una grande famiglia e sulla terra è la più grande meraviglia! 
Carlo mio, marito devoto, io so che una grande lacrima scende quando guardi la nostra foto … Ricordi il nostro matrimonio? E poi in dono è arrivato Antonio, il caro adorato figlio che del nostro giardino è il primo giglio. Il fiore più candido, più puro e più bello finché è arrivato da noi un altro gioiello: una grazia vedere quel dolce viso della nostra bambina che ha rinfrescato ancor più la nostra vita come una preziosa brina mattutina. Abbiamo scelto il suo nome ed è stato Eva, ma il nostro amore ancora attendeva che arrivasse il nostro dolcissimo Gabriele e così ho pensato di disegnare tante tele colorate per rappresentare i fiori del nostro giardino con il Sole, il cielo e un ramo di biancospino … 
Con cinque mani una sull'altra incastonate a immortalare le nostre giornate con meravigliose pennellate e a ricordare le nostre passeggiate. 
Vorrei allungare le mani e farvi sentire ancora il mio calore, ma ognuno di voi sa bene che neanche con la morte cesserà il mio immenso amore, di dirvi questo non sarò mai esausta per sempre moglie e mamma … Fausta".