Sanità: garantire subito diritti alle pazienti oncologiche

Sanità: garantire subito diritti alle pazienti oncologiche

  • di Redazione
  • 27 Aprile 2018
  • Sardegna

Le parole di Maria Grazia Caligaris, presidente di Socialismo Diritti Riforme

"Fa piacere apprendere che  si ritiene "utile e opportuno" convocare gli Stati generali della sanità. Le donne sarde malate  oncologiche chiedono però ai rappresentanti istituzionali qualche immediato segnale come la disponibilità delle Sale Operatorie del "Brotzu", la piena operatività della Rianimazione del "Businco" , dei suoi assistenti sociali e psicologi e la riapertura del Bar ". Lo afferma Maria Grazia Caligaris, presidente dell'associazione " Socialismo Diritti Riforme " , con riferimento alla proposta dell'on. Cesare Morriconi di convocare gli "Stati generali della Sanità con consiglieri regionali, sindaci, sindacati, associazioni, riuniti per analizzare le disfunzioni".

"In occasione dell'audizione delle pazienti oncologiche aderenti al progetto "Mai più sole - Fondazione Taccia" - ho chiesto personalmente – ricorda la presidente di SDR – l'indizione di una Conferenza della Sanità con tutti gli attori,  a partire dai Medici, ottenendo dal Presidente Mondo Perra, nella replica conclusiva, positivo riscontro. Nell’attesa, occorre però un intervento immediato. Un "aggiustamento" irrinunciabile per ridurre i tempi di attesa per una diagnosi e per le liste d'attesa per un intervento.  Insomma per dare  dignità a una sanità pubblica dove a un programma di prevenzione possa davvero seguire una cura adeguata ai bisogni".

"Le malate oncologiche, in particolare quelle affette da tumori del seno e dell’apparato genitale che si rivolgono all’ospedale Businco centro regionale per la cura del cancro - conclude Caligaris - sono preoccupate e sfiduciate. Sapere che il Piano della rete ospedaliera è bloccato al Ministero da oltre 6 mesi è un segnale poco rassicurante. Iniziare a fornire concrete risposte significa poter ripristinare un rapporto di fiducia con i rappresentanti istituzionali, ridurre l'emigrazione sanitaria e garantire il rispetto di un principio costituzionale ".