Chiude il reparto di oncologia della clinica di Decimomannu, l'appello dei pazienti

Chiude il reparto di oncologia della clinica di Decimomannu, l'appello dei pazienti

  • di Redazione
  • 29 Giugno 2018
  • Sardegna

Ha chiuso il reparto di oncologia della Nuova Casa di Cura di Decimomannu, pubblichiamo il documento stilato dal comitato dei pazienti oncologici in cura nella clinica

Chiude battenti oggi il reparto di oncologia della Casa di Cura di Decimomannu. Una chiusura che avviene nella sconcertante inerzia della Amministrazione Regionale a cui la interruzione della convenzione è stata comunicata formalmente dalla proprietà della Clinica da almeno due mesi. E se finora si poteva pensare a una distrazione, adesso, dopo i ripetuti allarmi lanciati dal comitato di pazienti e caduti nel vuoto, e le inutili richieste di un immediato intervento per bloccare lo sfratto dei pazienti oncologici dalla Casa di Cura, non si può che essere sicuri : per Giunta, Consiglio Regionale e ATS va bene cosi. Va bene alla Regione Sarda che un migliaio di persone già in cura a Decimo, si debba aggiungere alle migliaia che già affollano le liste d'attesa del Businco, del Policlinico, e degli altri ospedali dell'isola. Tutte strutture che, per ammissione degli stessi dirigenti, non riescono già a far fronte in tempi e modi dignitosi alle richieste di diagnosi e cura dei pazienti oncologici sardi. Da parte nostra, mentre attendiamo ancora risposta alle ripetute richieste di incontro rivolte formalmente e informalmente all'assessore Luigi Arru, al presidente della Commissione Consiliare Sanità Raimondo Perra, e al direttore dell'ATS Fulvio Moirano, a nome dei mille pazienti oncologici della Nuova Casa di Cura di Decimo e dei loro familiari, proponiamo che :

1. Si revochi immediatamente la chiusura del reparto di oncologia

2. Si richiamino indietro tutti i pazienti dirottati nelle ultime settimane al Businco, Policlinico, San Gavino , Carbonia e agli altri ospedali delle diverse province.

3. Previa richiesta dei farmaci al Brotzu, come da convenzione, si programmi la prosecuzione delle loro terapie, come da protocolli già avviati.

4. Si attivi un tavolo tecnico pubblico tra la Proprietà della Casa di Cura, l'Assessorato, l'ATS, il Brotzu, il comitato di pazienti, incaricato di valutare le reali motivazioni e difficoltà della Casa di Cura alla base della decisione di interrompere la convenzione e le possibili soluzioni, allo scopo di garantire il mantenimento del servizio .

5. Nel frattempo si respinga ogni richiesta di conversione dei posti letto dell'oncologia della clinica di Decimo e si vigili affinchè il reparto non sia utilizzato per le esigente di altri servizi, come sembra stia già accadendo.

6. Se proprio nel tavolo tecnico non si arriva a una decisione in grado di riattivare il reparto in maniera permanente, si trovi una soluzione temporanea che garantisca il mantenimento del servizio fino almeno alla fine dell'anno. Termine, questo, che corrisponde con il previsto completamento del piano di assunzioni varato dall'ATS per risolvere il problema delle gravi carenze di organico anche dei servizi di oncologia degli ospedali pubblici.

7. Solo allora si pianifichi infine il graduale affidamento alle strutture regionali e territoriali pubbliche di riferimento dei pazienti dell'oncologia di Decimomannu. A cui, in ogni caso, va garantita la prosecuzione dei protocolli già avviati.

In assenza di risposte concrete da parte dell'Assessore alla Sanità e del Direttore dell'ATS il comitato dei pazienti oncologici della Casa di Cura di Decimo si riserva di promuovere ogni utile iniziativa a tutela del diritto alla salute e alla continuità terapeutica che in questa vicenda non sembrano essere rispettati. E' infatti evidente che la maggior parte dei pazienti non potrà seguire gli stessi protocolli già avviati e nelle medesime cadenze osservate finora. Evidenziamo infine come si stia negando a malati oncologici il diritto di una scelta consapevole e condivisa delle terapie, a causa di un trasferimento forzoso attuato senza una preventiva e plausibile informazione e in assenza di una conoscenza adeguata dei professionisti che dovranno assumerne le cure.