

Il chemioterapico che arriva dal Mar Dei Caraibi
- di Redazione
- 15 Gennaio 2018
- Italia ed estero
Si chiama Trabectedina, è uno degli ultimi chemioterapici approvato in Europa per il trattamento delle recidive di tumore ovarico, è una molecola che proviene dal mare, estratta da un piccolo invertebrato (Ecteinascidia Turbinata) che vive nei fondali del Mar dei Caraibi. Lo studio internazionale Inovatyon che coinvolge 598 pazienti in tutta Europa si è occupato di testare l’efficacia di tale molecola in associazione al platino nel ridurre il rischio di recidiva.
I risultati sono stati più che positivi. "La trabectedina si è rivelata efficace e ben tollerata anche per periodi molto lunghi ed oggi rappresenta una sicura opzione terapeutica anche in pazienti che hanno ricevuto diversi trattamenti precedenti, ha spiegato Domenica Lorusso, dirigente medico presso l’Istituto dei Tumori di Milano, oggi è l’unica combinazione non platino autorizzata per pazienti platino sensibili e il vantaggio di questa combinazione non è vincolata alla prima recidiva ma si può usare anche dopo più recidive."
Lo studio Inovatyon era stato presentato a Chicago lo scorso mese di giugno, durante il meeting annuale dell’ American Society of Clinical Oncology (ASCO), giunto alla sua 53° edizione. Erano presenti oltre 30.000 studiosi e migliaia di studi scientifici. Come avevamo spiegato in un precedente articolo si era parlato di tumore ovarico e della nuova frontiera raggiunta dai farmaci. Nicoletta Colombo, Direttore Programma Ginecologia Oncologica dello IEO in un suo intervento, riferendosi al tumore ovarico aveva evidenziato: "La Trabectedina ha la caratteristica unica di non avere tossicità cumulativa e questo la differenzia da altri chemioterapici che vanno sospesi dopo un po’ perché non vengono più sopportati, l’alternanza della combinazione con trabectedina consente di 'smaltire' le tossicità delle terapie precedenti e potrebbe incrementare l’efficacia antitumorale della strategia terapeutica."
La Trabectedina nasce dalla ricerca di Pharmamar, azienda spagnola leader nello sviluppo di antitumorali di origine marina. Alla fine del 2017 sono attesi i dati sulla sperimentazione della molecola PM1183 per il carcinoma ovarico platino resistente per la quale è stata programmata la messa in commercio nel 2019.
FONTI: Acto Onlus - Republica OncoLine