Approvato in Europa il Niraparib per le donne con recidiva di carcinoma ovarico

Approvato in Europa il Niraparib per le donne con recidiva di carcinoma ovarico

  • di Redazione
  • 28 Dicembre 2017
  • Italia ed estero

Il primo Parp-inibitore per donne con recidiva di carcinoma ovarico indipendentemente da mutazioni del gene BRCA

La Commissione Europea ha approvato l’immissione in commercio di Niraparib per  donne con recidiva di carcinoma ovarico indipendentemente da mutazioni del gene BRCA o presenza di biomarcatori. Si tratta del primo parp-inibitore per pazienti che non richiede test genetico. L’ azione dei parp inibitori, infatti, consiste nell’annullamento dei meccanismi di riparazione del Dna nelle cellule neoplastiche dell’ovaio, con la conseguente morte delle cellule malate. Per questo motivo risultano particolarmente efficaci casi in cui la malattia è provocata da una mutazione di uno o entrambi i geni Brca. E dal momento che queste alterazioni del Dna non sono presenti nelle cellule sane, la loro azione nei tumori epiteliali dell’ovaio è molto più selettiva rispetto a quella dei chemioterapici.  

"L’approvazione odierna di Niraparib rappresenta un importante passo in avanti per la comunità del carcinoma ovarico – ha affermato Nicoletta Colombo, Direttore della Divisione di ginecologia oncologica medica dell’Istituto Europeo di Oncologia di Milano - Infatti, nonostante la chemioterapia a base di platino si sia dimostrata valida, la sua efficacia sfortunatamente diminuisce nel tempo e la sopravvivenza libera da progressione di solito si riduce dopo ogni trattamento di chemioterapia a base di platino. Un farmaco come niraparib ora fornisce un’opportunità per aumentare la sopravvivenza libera da progressione in seguito alla terapia a base di platino e avrà dunque un profondo impatto sulle donne e sulle loro famiglie".

"Pazienti e medici hanno ora a disposizione un’ulteriore arma da utilizzare dopo la chemioterapia indipendentemente dalla presenza di mutazioni BRCA. Il che significa che la cura delle donne con carcinoma ovarico migliorerà notevolmente – ha dichiarato Sandro Pignata, Direttore Oncologia Medica dell’Istituto dei Tumori di Napoli".

Dopo il primo via libera dato a settembre dal Comitato Farmaci per uso umano, è arrivata l’approvazione di niraparib da parte della Commissione Europea, basata su dati del rigoroso studio internazionale di fase 3 ENGOT-OV16/NOVA, uno studio controllato con placebo in doppio cieco su 553 pazienti con recidiva di carcinoma ovarico. Tale ricerca ha evidenziato che il trattamento con Niraparib, dopo chemioterapia, riduce del 73% il rischio di progressione della malattia o di morte nelle pazienti BRCA mutate e del 55% nelle pazienti senza mutazione BRCA.

Il farmaco prodotto dall’azienda biofarmaceutica Tesaro, è già in commercio da marzo negli Stati Uniti dove rappresenta l’inibitore di Parp più frequentemente prescritto alle pazienti con carcinoma ovarico. Per ciò che concerne l’Europa, si prevede il lancio a partire dal 2018.

FONTI: Repubblica OncoLine - Acto Onlus - Fondazione Veronesi Magazine