Il vento non sa leggere

Il vento non sa leggere

  • di Redazione
  • 22 Ottobre 2018
  • I Mille Colori di Fausta

Ritorna il lunedì della nostra amica Fausta Giorgia Mascia e arriva un nuovo racconto per la rubrica "I mille colori di Fausta"

Il vento aumentò quando, a 10 anni, seduta sul gradino dell’uscio della casa di mia nonna pregai perché guarisse. Nonna morì quella stessa notte e io, a 10 anni, per la prima volta, capii che quella persona per me così cara se n'era andata via per sempre. Il vento mi strappò dalla mani la letterina che volevo depositato ai piedi della statua della Madonna, tanto cara alla nonna, portandola in alto verso il cielo proprio come fece, con nonna, "la nera Signora" della quale, fino ad allora avevo sentito parlare solo nei racconti più cupi, quelli che per tradizione devono insegnarti cos’è la vita.

A me piace il vento: non si controlla, si sposta in continuazione e tranne quando è bufera regala un senso di mitezza, fischiettando, infilandosi nelle serrature, negli spifferi di porte e finestre. Quando invece le sue raffiche sono così potenti da alterare il moto ondoso dei mari fino ad agitarli sembra portatore di un messaggio divino: "Lasciati attraversare dal cambiamento, ora tutto si muove!".

Amo il vento da quella mia prima esperienza di bambina che pregava fuori su un gradino anche se mi è rimasta l'impressione che nella sua "corsa" esso non sappia leggere …

Si apre, come uno squarcio, un altro ricordo: annaspo, quasi immersa, in un "ventaccio"; sono piccola e cerco di aggrapparmi ai muri, alle ringhiere ma il forte maestrale mi impedisce di proseguire verso la Chiesa, obbligandomi a tornare a casa anche intimorita dall’idea di rimanere bloccata o sbattuta malamente verso qualcosa. Ho memoria di una corrente forte, capace di trascinare le mie gambe e di risucchiarmi fino a privarmi di tutte le forze.

Ora che sono adulta ho imparato a catalogare il vento: quello utile e necessario, quello distruttivo come il tornado. Anche il mare e il Sole, che tanto adoro, hanno il loro terribile "lato oscuro". L’età mi ha regalato un altro discernimento perché so riconoscere i "tempi": "Per ogni cosa c'è il suo momento, il suo tempo per ogni faccenda sotto il cielo" (Ecclesiastico 3, 1-11).

Il retro delle cose ora lo vedo ben chiaro: amo la vita e il tempo mi ha insegnato che può essere bellissima ma anche dura e implacabile. Non è mai tutto nero o tutto bianco ma bensì un ciclo nel quale raggiunta una meta ne segue subito una discesa. L'unica cosa che non cambia mai è l'amore, quello vero: la dedizione, il donarsi agli altri, la bontà genuina, l'altruismo, i gesti, i profumi e le frasi sentite che riportano in vita coloro che sono dall'altra parte del confine. Le carezze di mia madre, le coccole dei nonni, i giochi con papà, il profumo di saponette e borotalco dopo la doccia con le mie sorelle … I cari ricordi che scaldano il cuore perché percepisci che sei stata amata sempre, anche quando pensavi di non esserlo!

Oggi, il "tempo" mi ha portato nuovi incontri, nuovi affetti, quasi a dimostrarsi amico dopo gli ultimi mesi di "dura prova". Condivido ed ascolto paziente la mie amiche di "percorso chemio" e ci diamo forza a vicenda. I valori della vita, le cose veramente importanti che rimangono e incitano quando piangi, gridano con te quando sei felice, queste cose le crea soltanto l'amore e la bontà.

Il vento da qualche giorno soffia, si lamenta e sibilla imbizzarrito. Forse, come pensavo da bambina, davvero non sa leggere l'amore invece sì: legge, interpreta, traduce, ci aiuta a vivere e ti fa sentire importante, considerata, coccolata, stimolata. Ti aiuta a guarire, cacciando i mostri neri della tua psiche quando ti assalgono.

Mi ripeterò ma vale la pena vivere, combattere sempre soltanto per amore anche quando credi di non farcela, anzi, proprio allora ti aggrappi, come una naufraga, al suo miracoloso gancio perché sai che ti trascinerà via dalla tempesta e ti salverà sempre comunque vada. I miei figli, mio marito, la meravigliosa redazione di "mai più sole", Valentina, i medici che mi stanno curando, il personale paramedico, la mia amica Titti, compagna di percorso, Rita M. che leggo sempre con stima ed affetto: voi siete i miei ganci alla vita, ogni giorno per voi vale la pena di combattere.

Grazie con tutto il mio amore e la mia gratitudine e domani è un altro giorno come si diceva in un bellissimo e noto film …