Ad est...

  • di Redazione
  • 26 Novembre 2018
  • I Mille Colori di Fausta

Ritorna il lunedì della nostra amica Fausta Giorgia Mascia che ci regala un nuovo racconto per la rubrica "I mille colori di Fausta"

Sentii le lacrime bruciarmi gli occhi. La bambina che ero stata un tempo aveva paura dell'oscurità: la presi per mano e le dissi "guarda ad Est" e lei sorrise …

Attraverso, con l'auto, un paesaggio autunnale i cui colori, pur nella loro bellezza, stamane mi fanno provare un senso di insicurezza. Le stagioni mi piacevano tutte e finora non avevano mai influenzato il mio umore, ma dopo la malattia, il freddo, il caldo eccessivo, il buio generano in me, talvolta, una sorta di preoccupazione. Guardo l'Est, dove sorge il Sole e prego che la TAC non rilevi niente. Mi accorgo di aver scordato l'orologio, ma tanto non si può misurare il tempo che passa ancor meno la vita. Riconsidero la fugacità di questa realtà, la morte che arriva senza preavviso ed anche se sono anziana e malata non mi sento pronta a morire. Forse lo dico ma non è vero, chissà! Ciò che è certo è che mi auguro ancora tempo e che quando vengono i pensieri neri e bui della morte mi abbandono ancora al pianto e ad una immensa disperazione. La morte è crudelmente indesiderata da tutti ed essere preparati è difficile per me come per gli altri. A volte mi chiedo se morirò tranquilla dopo una disperata resistenza ma non so proprio cosa rispondermi. Pensieri nerissimi (lo so) che mi vengono a trovare alla vigilia dei vari esami come la Tac di oggi. Il Sole batte sulle case, illumina il colore dei fiori, da Est è arrivato il caldo portando luce e fugando le ombre. Se guardo verso l'Est vedo l'infinito e la gioia, immagino la rinascita, sento la speranza di giornate ricche di Sole perché ad Est vedo e sento questa luce infuocata che mi scalda, mi "coccola" attenuando la mia tensione.

Guardo in alto: cercare il Sole, è una possibile soluzione quando la paura ci attanaglia. Può darsi che col sopraggiungere dell'Inverno la luce sia più tenue, meno calda, anzi è senz'altro così ma guardare ad Est equivale a rivolgere lo sguardo alla vita che sorge ogni giorno e credere in essa, combattere per essa perché noi siamo i soli responsabili della nostra guarigione e del nostro essere sereni ed è un impegno che dobbiamo assumere non solo per noi stessi ma anche per chi ci ama, ci cura, ci segue, e che con noi condivide il dolore. Guardare ad Est, vedere ogni giorno il Sole che illumina i percorsi è la rinascita delle nostre speranze, del nostro credo. Ecco! Ora sono più serena: ho sgombrato le ombre, sono uscita dal tunnel nero. I miei cari che non ci sono più (mamma e papà), Dio che so che mi ama, mi stanno mandando segni d'amore: mi invitano a guardare il Sole cioè tutto ciò che è bello, positivo e che trasmette serenità. Troppo spesso ci si sofferma solo su ciò che è negativo impedendo, in questo modo, all’Amore di compiere miracoli perché neanche l’amore può aiutare chi non vuole essere aiutato con i suoi dubbi e le sue paure.

Il Sole si sta facendo più caldo: il suo calore scende nel mio cuore e lo scalda. Ad Est tanti che mi vogliono bene stanno tessendo fili di raggi di luce per comunicarmi calore, protezione, amore.

Vi invito a guardare ad Est, dove sorge il Sole, dove l'amore scioglie il freddo e la paura: dobbiamo volgere lo sguardo alla Luce e credere che ci lascerà alla nostra quotidianità, alla vita serena di ogni giorno…