Ma perché le metastatiche danno fastidio?

Ma perché le metastatiche danno fastidio?

  • di Redazione
  • 16 Ottobre 2018
  • Rita, poesie e non solo

Ritorna il martedì della nostra magica Rita Meleddu con un nuovo avvincente racconto!

Sabato 13 ottobre, a Milano in piazza Gae Aulenti, si è svolta una manifestazione con un flash mob per ricordare le tante amiche metastatiche venute a mancare nel corso degli anni e per impedire che cali il silenzio sul cancro al seno metastatico. Lo slogan era proprio: "Il silenzio non ci salverà". Molto sentita e partecipata nonostante la grande difficoltà organizzativa. Erano presenti malate provenienti da ogni parte dell'Italia. C'erano parenti, amici o semplici sostenitori. Le richieste delle metastatiche sono tante. Tra le altre, l'istituzione della giornata  riguardante il cancro al seno metastatico, negli Stati Uniti tale giornata è stata riconosciuta proprio nella data del 13 ottobre. Più soldi destinati alla ricerca.  Solo il 7% dei soldi stanziati o raccolti per la ricerca, vanno allo studio del cancro metastatico. Vale la pena ricordare che un tumore al seno primario non uccide e per fortuna!! Ma una volta che diventa metastatico è difficilmente gestibile, perché le metastasi del cancro al seno hanno sì degli organi preferiti da colpire, ma nessun organo è esente. Sono la prova vivente di quanto dico. Il mio tumore ha toccato l'encefalo e i polmoni che sono le mete preferite del tumore al seno metastatico, solo dopo aver fatto scempio dei miei reni prima  e del mio peritoneo dopo. E dopo aver toccato molti punti del mio corpo. Le metastatiche hanno tante richieste, non le elenco anche perché non ricordo tutto, ma tutte le richieste sono finalizzate a coprire i bisogni di queste pazienti particolari. Dirò solo un paio di numeri che fanno capire quanto diffuso sia il tumore al seno metastatico.  33000 donne in Italia sono malate di cancro al seno metastatico, ma ho letto di un indagine che ci quantifica in 37000, di queste donne, 12000 muoiono annualmente e 33 al giorno. Sono statistiche ma crediamo che i numeri siano in difetto piuttosto che in eccesso.

Un'altra cosa che chiedono le metastatiche è che si parli con sincerità dei numeri e non si prendano in giro le persone dicendo nelle varie manifestazioni dove i fiocchetti rosa abbondano, che non è vero che il 90% delle donne colpite da cancro al seno guariscono.  Non si devono allarmare le persone ma neppure prendere in giro. Non basta aver preso in tempo il cancro per essere certe che non si diverrà metastatiche.  Magari fosse così.  La maggior parte delle amiche metastatiche che ho, hanno fatto prevenzione, indagini e cure del caso una volta accertato il tumore eppure si ritrovano con un cancro al seno metastatico. Noi metastatiche veniamo allontanate senza tanti complimenti da certi gruppi ottimisti a oltranza e scioccamente aggiungo io, perché non è  nascondendo o sotterrando il problema che questo si risolve. Spesso e vi assicuro che è molto triste sentire questo, noi metastatiche veniamo trattate alla stregua di iettatrici, ma la iettatura non esiste se non nella testa di chi crede a certe stupidate. Peggio, ci viene detto che se siamo divenute metastatiche è colpa nostra. Non ci siamo curate bene né abbastanza. Evidentemente in questo momento esistono in Italia 37000 persone che lottano con le unghie e coi denti per la loro sopravvivenza,  che però sono delle perfette imbecilli perché è colpa loro se ora sono metastatiche. Ci tengo anche a dire che non siamo contagiose e neppure puzziamo. Puzza chi non si lava. Noi metastatiche ci laviamo come e più delle altre, siamo già tartassate dalla malattia, vogliamo andare anche in giro sporche? Certo che no! 

Nella manifestazione tenuta il 13 ottobre a Milano organizzata dall' associazione "Oltre il nastro rosa", le partecipanti indossavano una maglietta nera o abiti scuri, come simbolo avevano un fiocco rosa che però diventava nero ed era sfilacciato alle estremità, credo che il significato sia chiaro...
Queste persone si sono sdraiate a terra e sono rimaste immobili, simboleggiando quante dinne sono cadute combattendo una guerra che non hanno mai cercato.Una voce intanto leggeva i nomi delle oltre 130 donne scomparse per tumore metastatico. È stato un modo per ricordarle. La maggior parte di loro era molto giovane, nessuna in ogni caso era vecchia.
Certo, vedere tante persone vestite di nero, immobili a terra, non deve essere stato uno spettacolo allegro, ma lo era ancora meno ciò che volevano rappresentare. Ho detto all'inizio che la partecipazione è stata notevole, considerando la difficoltà fisica che avevano molte delle partecipanti.  Ammirevoli le mie amiche. C'era chi stava veramente male eppure non è voluta mancare. La vita della metastatica è molto difficile e incontra nuovi ostacoli ogni giorno. Bisogna recarsi in ospedale per visite, cure, spesso continuamente cambiate per via della progressione della malattia, esami di tutti i tipi, visite e consulenze con specialisti, è tutto un continuo spostarsi da un ospedale a un ambulatorio, a un altro ospedale, tutto per strappare un po' di vita alla malattia. Le metastatiche come tutte le persone al mondo, hanno una casa da gestire, una famiglia, pratiche varie da seguire, bollette da pagare, dico sempre che l'essere malata non esenta da certe cose e quindi la nostra vita già difficile è complicata da tutta una serie di cose.  Pensate alle giovani metastatiche che hanno bimbi piccoli da portare all'asilo, a scuola, comunque da seguire. 

Come si può sentire una mamma che non può manco abbottonare il grembiule ai propri figli, perché no ne ha le forze.  Le metastatiche però cercano aggrappandosi a tutto di svolgere una vita normale. Quando possono cucinano, lavano, stirano, lavorano,  e non immaginatele musone.  Ci saranno anche quelle, ma quelle che conosco io sono gioiose, allegre, piene di vita malgrado la vita talune volte le stia abbandonando. Insomma  non hanno scritto in fronte "metastatica", poi come sempre ci sono casi in cui la malattia è visibile ma vi assicuro che conosco tante donne che sembrano più sane di chi non ha preso neppure un'influenza nella propria vita. Questo mio scritto non vuole essere uno scoraggiare le persone, semmai le vuole incoraggiare.  Da un cancro primario spesso se ne esce, e si sta libere da malattia anche per sempre e morire per altra causa. Chi invece convive con il tumore  metastatico sa che questo è curabile ma non guaribile, ma che si può vivere allo stesso modo a lungo o cronicizzare la malattia (a dire il vero vedo pochi casi ma ci sono), che in questo modo è sempre presente ma consente di vivere. Chi ha metastasi è però consapevole che la malattia può evolvere al peggio in tempi brevi e fare allora il suo decorso. Naturalmente nessuno vuole lasciare questa vita e le metastatiche fanno tutto ciò che è in loro potere per vivere a lungo, bene e dignitosamente.  Perché questo è chiaro e penso che in tante la pensino come me. Immagino che nessuna voglia avere una parvenza di vita. Quando il dolore è tanto e si fa insopportabile, allora si desidera solo che questo cessi. Nessuno in quei momenti può esserci d'aiuto. Nessuno al mondo può prendere sulle spalle il dolore di un altro.  Non ci deve mai abbandonare la speranza, questo si, perché tutto può succedere. E chi lo sa? Termino dicendo ancora una volta che l'omertà, il tacere non aiutano nella malattia. O per dirla con le mie amiche metastatiche "il silenzio non ci salverà!".