Gli esiti, quelli belli

Gli esiti, quelli belli

  • di Redazione
  • 6 Marzo 2019
  • Il Diario di Rosy ... Abbi cura di splendere

E’ mercoledì e l’amica Rosalbina Gencarelli ci regala un nuovo racconto per la rubrica "Il Diario di Rosy … Abbi cura di splendere"

La mia tac è andata bene. Tra ansie e un po’ di perplessità per un po’ di doloretti sparsi, ho esultato dalla gioia, quella che ti fa stare più serena per un po’ (anche se serena non ci stai mai). Ringrazio Dio per questo ma a volte è davvero difficile vivere così, sembra di avere sempre un cappio al collo che si stringe e poi si allarga a giorni, con i pensieri e con i dolori, con controlli o solo se ti fermi a pensare quale malattia ha incontrato la tua vita.

Ma sono felice, quella felicità che non è saltare e gioire ma semplicemente sentirmi pulita, pulita da quel che ha sporcato la mia vita.

Non riesco mai a stare a casa, devo sempre fare altro che mi tenga impegnata la vita, la mente, quando mi fermo, crollo. Immaginate quante cose ho inventato per stare senza pensare in questo periodo che aspettavo l’esito della tac. Adesso nell’aria c’è il profumo della primavera, un anno esatto dalla fine del veleno che ha distrutto tante cose di me e anche quel che poteva esserci di brutto in me. Eh già, il tempo vola. Ora farò solo grandi passeggiate al mare se il tempo permette, lì mi sento sempre meglio con l’animo. E guarderò ogni mattina questi miei nuovi capelli che crescono in aria orgogliosa come se avessi oro in testa e ringraziando Dio per ogni singolo giorno che vivo.