Carcinoma ovarico - Come un fulmine a ciel sereno

Carcinoma ovarico - Come un fulmine a ciel sereno

  • di Redazione
  • 16 Gennaio 2020
  • Storie di donne

Palma Rosa

Ringraziamo la nostra amica Palma Rosa per averci raccontato la sua storia che vi proponiamo:

Voglio raccontare la mia storia. Mi chiamo Palma Rosa Collu e ho 56 anni. Premetto che sono in menopausa dall'inizio del 2018 ma a fine 2018 ho avuto delle piccole perdite di sangue che sono durate un mesetto. A febbraio 2019 ho fatto una visita ginecologica con ecografia transvaginale che non ha evidenziato niente di anomalo. Tutto è iniziato nel mese di giugno con dei dolorini al basso ventre che non passavano ma anzi dopo una ventina di giorni notavo che si gonfiava l'addome e alternavo momenti di stipsi ad altri di diarrea. Ai primi di luglio mi decido ad andare dal medico che dopo avergli spiegato i miei sintomi sentenzia una diverticolosi e mi prescrive un antibiotico. Da qui comincia la mia odissea passando anche in ospedale dove nessun medico ha saputo riconoscere il problema, ma al contrario sono stata curata per enterocolite e quant'altro legato all'intestino. Continuo a stare male e si arriva così ai primi di settembre quando chiedo al mio medico di prescrivermi un'ecografia all'addome che sino ad allora nessuno mi ha mai fatto fare. È così che salta fuori una grossa cisti ovarica che ha già intaccato altri organi nel peritoneo con evidente liquido ascitico. Il tutto viene poi confermato da una tac eseguita il giorno successivo e conclamato da una laparoscopia effettuata a fine settembre con prelievo di noduli e aspirazione del liquido ascitico che sentenzia carcinoma ovarico sieroso di alto grado (IV stadio Figo).
Seguono tre cicli di chemio con carboplatino+taxolo+bevacizumab) e a seguire intervento prima di rivalutazione con tac che conferma riduzione della massa da 12 cm iniziale a 5 cm e riduzione di tutta la parte interessata nel peritoneo e dei linfonodi. Si decide per l'intervento e si è giunti a dicembre. Vengo operata al San Gerardo di Monza (dove mi sono affidata al prof. Landoni) il 20 dicembre 2019 e finalmente ora sono a casa dove mi sto riprendendo dall'intervento in laparotomia totale che è stato abbastanza invasivo nonostante le varie riduzioni (isterectomia-annessiectomia radicale-resezione retto-sigma- anastomosi colorettale-omentectomia-peritonectomia pelvica. DTC di millimetrici impianti diaframmatici. Millemetrico residuo su sorrise ileali). Sono in attesa del referto istologico per poter iniziare la terapia post intervento. Questa è la mia battaglia che sto affrontando con forza, positività e determinazione con la speranza che tutto ciò serva a sconfiggere quello che io chiamo il "mostro" che ha invaso il mio corpo. Sono comunque del parere che se qualche medico fosse stato un po' più scrupoloso si sarebbe arrivati ad una diagnosi con qualche mese di anticipo.