Scoperta a Sassari una possibile alternativa alla chemioterapia

Scoperta a Sassari una possibile alternativa alla chemioterapia

  • di Redazione
  • 15 Maggio 2017
  • Sardegna

Un'alternativa alla chemioterapia, più selettiva e meno invasiva, che consente di uccidere le cellule tumorali senza danneggiare quelle sane. Ebbene sì, è possibile grazie a una sorta di grafene 'intelligente', materiale costituito da carbonio. Questo è il significativo risultato di uno studio dell'Università degli Studi di Sassari, recentemente pubblicato sulla rivista scientifica "Angewandte Chemie",nota rivista di chimica nel panorama scientifico internazionale.  L'autore principale è Lucia Gemma Delogu, biochimico e ricercatrice del Dipartimento di Chimica e Farmacia dell'Ateneo, che ha coordinato una squadra interdisciplinare e internazionale composta da Ester Vazquez dell'Università di Castilla La Mancha, Alberto Bianco del Cnrs di Strasburgo e Maurizio Prato dell'Università di Trieste.  La ricercatrice spiega: "Abbiamo scoperto che un particolare tipo di grafene è in grado di eliminare in modo selettivo i monociti (cellule del sangue). Questa proprietà biologica ci ha spinto a credere che questo materiale fosse in grado di uccidere selettivamente le cellule tumorali di pazienti con leucemia mielomonocitica e non è tossico per le cellule sane presenti nel sangue e dell'organismo in generale". La ricerca è stata effettuata in stretta collaborazione con Claudio Fozza, oncoematologo e ricercatore del Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale dell'Università di Sassari, che sottolinea:

"Il nostro lavoro potrebbe aprire interessanti scenari per la messa a punto di nuove terapie. Naturalmente i risultati fino ad ora ottenuti in laboratorio dovranno essere confermati in vivo".

La ricerca è stata finanziata dal progetto Europeo "G-Immunomics", coordinato da Lucia Delogu, e è sostenuta dal Miur, dalla Call Flagera 2015 e dal progetto europeo "Graphene Flagship", finanziato da Horizon 2020.