La paura ritorna, il seguito...

La paura ritorna, il seguito...

  • di Redazione
  • 21 Novembre 2017
  • Rita, poesie e non solo

Prima puntata del racconto della nostra magica Rita Meleddu

Ho raccontato della discreta paura, per non dire fifa, provata quando la mia dottoressa ci ha mandato a chiamare in ospedale,  senza che avessimo appuntamento per tale giorno. Cos'era accaduto? Ora a cose avvenute lo posso raccontare. Se metto al corrente le persone di alcune mie vicende personali, non è per esibizionismo, ne' protagonismo.  Va da sé che dico solo quello che voglio dire, altrimenti farei terrorismo.

Dico e riferisco alcune cose solo perché sono sicura che ci sono delle persone che  possono trarre beneficio da queste informazioni. Possono essere nella mia stessa situazione e allora ben venga tutto ciò che può essere utile a combattere la malattia.

Dunque torniamo alla convocazione in ospedale. L'ultima tac di settembre mostrava una lesione alla testa. Mi piace adoperare le parole giuste.  Soprattutto quelle che dicono la stessa cosa avendo però un impatto diverso.  Se dico" Metastasi all'encefalo o cerebrali " mi impaurisco io stessa e mi alletto in attesa che si compia il mio destino. Ma non sono fatta per aspettare che mi cada la manna dal cielo, così comincio ad attivarmi per capire come possono intervenire su di me.

A questo punto oltre alla malattia sparsa un po' su tutto il corpo, devo far fronte anche a questa magagna.

Una vera patata bollente!  Tutto fa paura. Ogni nostro organo è stato creato per rimanere sano e funzionare. Se subisce un danno, logico che va male. Ma la testa è quella che comanda tutto l'ambaradan. Dunque cosa succede? Il mio corpo ormai è paragonabile a una sorta di classifica dei dischi. Sembra quasi che le metastasi giochino a primeggiare a chi raggiunge i punti più critici. 

E così quello che prima era già abbastanza, ora sembra poco. La new entry vuole subito stare alla top ten e scavalca tutti a lunghe falcate. Dunque che succede? Vista la tac che appunto mostra una nuova formazione, la prima al capo, bisogna verificare con una risonanza, che valuta meglio e che come prevedibile ( io sono credente, ma ai tumori che scompaiono dall'oggi al domani per miracolo, credo poco), conferma la presenza di questa lesione.

Nonostante dalla tac alla risonanza sia passato più  di un mese e mezzo, la lesione appare simile. Isolata e di uguale dimensione. Bisogna sapere che nella malattia metastatica, anche un solo mese può fare la differenza e anche molto meno. Ci sono metastasi che prendono vigore, come un fuoco rinvigorito dal vento. È come essere bersaglio di un fuoco d' armi. Sei alla mercé di un fuoco che non sai mai dove colpirà.  Solo puoi aspettarti che ti colpisca ma non sai i punti esatti.