Il lockdown reale e la presunta carestia

Il lockdown reale e la presunta carestia

  • di Redazione
  • 6 Ottobre 2020
  • Rita, poesie e non solo

Nuovo, appassionante racconto della nostra magica Rita Meleddu che ci racconta le sue avventure durante il lockdown

Ricordiamo tutti i mesi in cui siamo dovuti rimanere a casa, uscire solo per le emergenze, per motivi di salute e per le commissioni che in ogni famiglia ci sono da sbrigare più o meno quotidianamente. Ricordetete come i primi tempi era difficile approvvigionarsi di mascherine, e disinfettanti vari, e di come le persone avessero preso letteralmente d'assalto supermercati e negozi, accaparradosi i beni di prima necessità, per la paura di rimanere senza, nel caso i trasportatori di merci si fossero dovuti  fermare. L'acqua in bottiglia, la farina e il lievito di birra in particolare, scomparsi da tutti gli scaffali. Tutti si sono scoperti panificatori, gente che si portava via anche 100 litri d'acqua per la paura di rimanere senza, e altri che appunto sono rimasti senza perché qualcuno aveva esagerato egoisticamente. In più di un supermercato si sono scatenate vere e proprio risse, una cosa vergognosa e di inaudita violenza, ma è dimostrato che in caso di forte necessità, o di fame, quella vera, l'uomo abbandona la sua maschera di perbenismo, di cortesia che tutti portiamo e tira fuori i suoi istinti più biechi, quando intervengono situazioni che incutono terrore, paura, ognuno pensa a salvare la sua pelle, è proprio l'istinto di sopravvivenza che viene fuori e prevale, in quel momento l'essere umano pensa solo a sé stesso e alla sua famiglia.

In quel brutto periodo che tutti abbiamo passato, più di uno ha pensato che avremmo dovuto affrontare una carestia e ha cercato di mettersi al riparo, acquistando almeno i beni necessari. Dico la verità, forse ho comprato un chilo di farina, perché in genere la tengo sempre in casa, e amando molto lavorare le paste lievitate, per me è normale averla sempre a disposizione. Io dicevo ero abbastanza serena riguardo alla fornitura delle merci, che non si sarebbe interrotta neppure in quel momento difficile, le fabbriche produttrici di prodotti alimentari infatti non hanno mai interrotto la catena produttiva, le merci come già detto, hanno continuato ad arrivare da noi con regolarità e quindi per il momento eravamo tranquilli, se fosse successo qualcosa ci avremmo pensato allora, cioè non si può vivere anche con l'ansia che saremmo morti di fame. Già bastava l'ansia che per un motivo o per un altro il Covid ci aveva e ci ha messo addosso, visto che non solo il virus non è mai scomparso, ma anzi  purtroppo sta risalendo la china e stanno nuovamente  aumentando i contagi. Dicevo che io ero abbastanza tranquilla per quanto riguardava la spesa alimentare, ma mio marito...

Lui è l'addetto alla spesa, ormai io non esco più neppure per quello se non molto raramente. Ho sempre paura che mentre mi trovo fuori casa, improvvisamente  venga colta dai noti spasmi muscolari involontari, che si sono nuovamente ripetuti nelle scorse settimane, ma molto più violenti delle altre volte, e ogni volta coinvolgendo un'altra parte del mio corpo. A motivo del fatto che questi spasmi arrivano improvvisi, senza nessuna avvisaglia che mi permetta di correre al riparo, allontanandomi velocemente dal luogo nel quale mi trovo in quel momento, preferisco evitare certe situazioni, cioè non me le devo andare a cercare, mio marito ha invece paura dei contagi e non posso dargli torto, non ho quasi più nessuna difesa immunitaria e sono fortunata se ancora non mi sia buscata qualcosa di serio, qui do ragione a lui e me ne sto a casa. Mio marito dunque è l'addetto alla spesa e se ne occupa lui. Naturalmente io prima che esca di casa gli ricordo ciò che ci serve. Delle volte gli mando un messaggio con l'elenco dei prodotti da comprare, ma credete che si limiti a comprare ciò che io gli ho scritto? Assolutamente no, anzi capita che si dimentichi quello che mi serve davvero e mi porti tutt'altro. In genere tende a comprare sempre le stesse cose, credendo che a me piacciano, e invece no, le mangio solo perché altrimenti le dovrei buttare, e non esiste che si debba buttare qualcosa anche in considerazione del fatto che milioni di persone non hanno nulla per nutrirsi e mi pare proprio uno sfregio verso di loro gettare il cibo buono e non scaduto.

Però non mi puoi uccidere costringendomi quasi a mangiare per molti mesi di fila gli stessi alimenti. Faccio un esempio, la mia colazione un tempo consisteva nel bere un po' di latte, con un cornetto vuoto, o anche solo la metà e della marmellata di castagne, ho fatto questa colazione talmente a lungo che poi mi è venuta a nausea.  L'ho fatto presente a mio marito in modo che non comprasse più i croissant e la marmellata di castagne, non ne potevo più. Per fortuna non ne ha comprato più ma, intanto avevo ben 6 o 7 pacchi di croissant da consumare, ogni pacco ne contiene 10, fate un po' il conto. Lo stesso dicasi della marmellata, almeno 7/8 barattoli presenti in casa, e infatti qualcuno c'è ancora... Allora ho cambiato colazione, mi andava un po' di latte con qualche fetta biscottata e della marmellata di ciliegie. Mai l'avessi detto, pacchi di fette biscottate e barattoli di marmellata di ciliegie in quantità. Quel periodo mangiavo di più, ora mangio una misera fetta biscottata al giorno e basta, gli ho dovuto dire di non comprarmi più le fette perché non riuscivo a consumarle se lui continuava a comprarle. Della marmellata dirò solo che in pieno lockdown, avendogli detto che ora ero stufa persino della marmellata di ciliegie, mi sono vista arrivare a casa, ben 14, avete capito bene, 14 barattoli di tutti i tipi di marmellata, ciliegie (daje), fragole, pesca, albicocca, e udite udite udite, dell'altra marmellata di castagne  che a quel punto mi stava uscendo persino dalle orecchie.  Fette di tutti i tipi e marchi...

Dicevo che quando fa la spesa è monotono e ripetitivo, ma se io incautamente gli chiedo di comprare un altro prodotto perché mi sono stufata di mangiare sempre una tal cosa, allora state certi che fino a che non glielo dico io, mi ammazza comprando sempre lo stesso prodotto. Questo capita anche con i gelati. Quest'anno mi andava di mangiare il tiramisù in vaschette, e in effetti è buonissimo, e dunque quando c'era da comprare il gelato, senza che neanche glielo chiedessi, eccolo presentarsi con la vaschetta di tiramisù. Questo accade per qualsiasi cosa io desideri mangiare. Per un certo periodo però, non per sempre. Gli chiedo di portare del prosciutto crudo? E vai che ce n'è...Oppure della mortadella, anche in questo caso fino a che non gli dico stop, lui continua imperterrito.  È vero che lui previene tutti i miei desideri e mette me al primo posto, ma quando è troppo è troppo. La marmellata di castagne sta diventando il mio incubo, me la sogno anche la notte. E nel sogno invece di diminuire aumenta, aumenta.  Povero, per accontentarmi compra di tutto, non lo fa  di certo per male, il fatto è che poi persiste nell'acquistare quel tipo di cibo. Ora si è dato anche all'acquisto dei detersivi e detergenti vari. Fino a poco tempo fa, confondeva l'ammorbidente col detersivo per lavare la lana. Ogni volta tornava col detersivo al posto dell'ammorbidente. Quando glielo facevo notare diceva: "Come faccio a riconoscerlo, sono tutt'e due rosa!" E io: "Basta leggere,  poi non è vero che sono tutti rosa, l'ammorbidente è anche azzurro, bianco, giallo ecc, il detersivo per la lana, colorati, e delicati in genere invece ha il flacone rosa, rosso o nero, devi leggere e vedi che non sbagli". Ora non sbaglia più ma ho già 4 flaconi di detersivo per la lana e non vi dico quanto ammorbidente, ma non mi dispiace averli, tanto durano, purché non ne aggiunga degli altri.

Ho detto quindi più o meno come fa la spesa, anche se a dire il vero, seppur ripetitivo, compra prodotti che servono e che prima o poi consumeremo. Delle volte poi torna tutto fiero con degli acquisti che abbiamo già e che si vanno quindi ad aggiungere e a fare compagnia, a quelli già presenti. Ma lui se ne esce: "Era tutto  in offerta!" E io: "Questo non è un buon motivo per comprare il mondo...".
Ma la sua espressione massima si è avuta durante il lockdown, aveva paura di rimanere senza scorte e quindi la nostra dispensa si è trasformata in un piccolo negozio, non dico per scherzo, anzi sono sicura che la nostra dispensa era più rifornita di un piccolo negozio di quartiere.  C'era di tutto, ma in grandi quantità. I pacchi di Scottex allineati uno sopra l'altro, quasi raggiungevano il soffitto, per non parlare della carta igienica; chi gliel'ha venduta avrà detto: "Ma che famiglia di cagoni è mai  questa!" Detersivi, detergenti ma soprattutto disinfettanti tra cui i gel specifico per le mani, e alcol, amuchina; ecc ecc.
Se aveva rifornito in modo così esagerato di prodotti per la pulizia personale o della casa, immaginate cosa può aver fatto con gli alimentari. Due scaffali pieni zeppi di ogni ben di Dio, i freezer colmi, avevo voglia di dirgli di non comprare prodotti  surgelati perché ne avevamo tanti da consumare e volevo pulire il frigo e il freezer. Niente da fare, da un orecchio gli entrava, dall'altro gli usciva. In dispensa ho un tavolo che era pieno di ogni articolo, perché poggiano tutto li, lui e i ragazzi, un giorno l'ho liberato del tutto, almeno ora l'avrei potuto usare per il motivo per cui è nato. Illusa io...

Passa qualche giorno e lo vedo pienissimo di ogni sorta di cibo, le immancabili fette, almeno 7 pacchi, merendine almeno 10 pacchi che non ho capito cosa ne facevamo visto che ce n'erano già in abbondanza, e che non siamo amanti delle merendine, anche se a onor del vero c'erano tutti i gusti: al cioccolato, alla marmellata, pan di Spagna, non potete capire...
Buste di patatine come se piovesse, perché aveva visto che quando ci recavamo in ospedale, essendo quel periodo chiuso il bar sempre per evitare i contagi, io mi portavo una o due bustine, quelle piccole, di patatine fritte, e dunque vogliamo farci cogliere impreparati? Non sia mai... e quindi compriamone altre...Vi risparmio la descrizione di tutti i prodotti presenti a casa, ma vi assicuro che era una cosa esagerata.  Cioccolatini a chili, credo che almeno due chili e mezzo ci fossero davvero, di tutti i tipi naturalmente, e naturalmente non riuscivamo a terminarli perché nel frattempo ne comprava altri.  Un'ossessione!! Se lo rimproveravo mi diceva:"Ho paura che non viaggino le merci e di ritrovarci senza nulla, dovresti ringraziarmi!"
Povero, le sue intenzioni erano buone e ammirevoli, ma se anche fosse intervenuta una carestia, avevamo da mangiare per almeno tre mesi, e mi sono tenuta bassa. In questi mesi sono riuscita a liberare nuovamente il tavolo della dispensa, e pochi giorni fa ho visto che si sta nuovamente riempiendo di ogni articolo mangereccio e no. Quando gliene ho chiesto il il motivo, mi ha risposto: "Hai visto che i contagi stanno aumentando di nuovo? E se chiudono di nuovo tutto?" A questo punto mi sono arresa, del resto come dargli torto? Se arriva la vera carestia siamo tutti fritti, mio marito ne ha paura e si dà al sicuro, portandosi un po' avanti con le compere...