I Convegni. Ogni occasione è buona per abbracciare le amiche!

I Convegni. Ogni occasione è buona per abbracciare le amiche!

  • di Redazione
  • 29 Maggio 2018
  • Rita, poesie e non solo

Ritorna l’appuntamento del martedì con la rubrica curata dalla nostra magica Rita Meleddu

Il 26 maggio 2018 al T-Hotel di Cagliari si è svolta la seconda edizione del convegno "Tumori femminili e sport 2018: un calcio al cancro".  È stata una giornata lunga e intensa. Tutta la mattinata è stata dedicata al convegno. Al pomeriggio invece come pure lo scorso anno si è tenuto il torneo di calcio a cinque femminile. Io non ho potuto assistere alla disputa perché al pomeriggio mi attendeva un altro evento molto significativo ed emozionante.  La settima edizione della Festa dell'Oncologia che quest'anno si è celebrata a Villa Tecla a Flumini di Quartu. 

Ma torniamo al Convegno. Organizzato da Fidapa, Fondazione Taccia e Mai più sole, come anticipa il titolo, si parlava di tumori e sport, dei benefici che si hanno dallo svolgimento regolare e costante di una qualsiasi attività fisica. Attività controllata naturalmente. Come in tutte le cose non si deve eccedere se non si vogliono avere danni invece che benefici. Il Convegno è iniziato alle 8,45 e  ha visto avvicendarsi diverse figure professionali (medici, oncologi, chirurgi plastici senologa psiconcologi e altri) che hanno spiegato appunto l'importanza dello sport anche in una diagnosi di cancro.  Ha portato la sua testimonianza Daniela Tocco che pur avendo avuto il cancro con recidiva ha fatto sempre sport e se non sbaglio nel 2017 ha partecipato alla mezza maratona di New York. Ha preso un anno di tempo per prepararsi perché certe cose non si pianificano in due giorni e con l' aiuto di un équipe che l'ha seguita passo passo nella preparazione è riuscita come dicevo a correre la mezza maratona. Un bel traguardo per chi appunto ha avuto l'esperienza del cancro,  che cerca di togliere energia e pensieri positivi. Ma Daniela insegna che con forza di volontà e determinazione si possono raggiungere gli obiettivi che si prefiggono.

La moderatrice Daniela Cadeddu, una mia carissima amica, è stata bravissima.  Sembrava che non avesse mai fatto altro in tu tta la sua vita. Brava Dany hai una carriera davanti. Emozionante e coinvolgente la testimonianza di un'altra mia cara amica, Giulia Muntoni, paziente oncologica. Giulia ha ripercorso le fasi della sua malattia e ha descritto le sue emozioni, il suo sentire.  Giulia tiene tra l'altro anche lei una rubrica sul portale "Mai più sole" . Anche io e Sonia in quanto curatrici di rubriche abbiamo avuto la parola e siccome le parole non ci mancano ci siamo espresse.  A me quasi hanno dovuto togliere il microfono perché quando inizio a parlare non la finisco più.  Non potendo essere presente fisicamente, Rosalbina Gencarelli anche lei curatrice di una rubrica su "Mai più sole" ha mandato un contributo video con i suoi saluti e così anche Rosalbina era con noi.

Io ho fatto la conoscenza di una mia fan che segue sempre la mia rubrica, Simona e per me è stato emozionante vedere in carne ed ossa una persona che fino a quel momento conoscevo solo virtualmente. Mi hanno fatto piacere le sue parole sincere. Mi ha detto che mi legge sempre volentieri e le do tanta forza. Ecco, sentire che io con le mie misere parole sono di aiuto a qualcuno mi sprona a continuare a scrivere anche quando sto male e la voglia proprio non c'è. Ho conosciuto molti altri miei fans (uno mi ha detto: " Ti conosco di fama") che mi leggono e mi seguono nelle mie vicende e peripezie e devo dire che fa un gran piacere.  Non credevo davvero che la mia rubrica come quelle delle mie amiche Sonia, Giulia e Rosalbina, avessero così tanto seguito.

Riguardo al Convegno interessante come sempre faccio un solo appunto. Giulia ha reso la sua testimonianza solo in tarda mattinata quando molte persone erano già andate via. Non lo trovo giusto. Se si fanno questi convegni soprattutto per i pazienti, deve essere la persona del paziente al centro dell'attenzione. Partecipo a molti convegni e questo succede molto spesso. Se il paziente che porta la  testimonianza che è poi quella che porta più emozione e cattura l'attenzione dei convenuti viene fatto parlare dopo cinque, sei e anche di più interventi talvolta lunghi  di operatori e persone addetti ai lavori,  le persone si stancano,  non prestano più attenzione e diciamolo pure, si annoiano e questo va discapito del paziente che deve parlare. Giusto un appunto ma è quello che penso e credo sia giusto dirlo. La lunga mattinata si è conclusa con un bellissimo buffet cui ho dovuto per forza di cose rendere onore. E non mi è costato fatica. Ringrazio come sempre Albachiara Bergamini, Valentina Ligas e Valentina Porcu che mi danno sempre modo di esprimermi senza censure.  Grazie e grazie per la bella mattinata trascorsa insieme.