(Sentirsi figlia)

(Sentirsi figlia)

  • di Redazione
  • 26 Maggio 2022
  • (Parole tra parentesi)

Emozioni profonde scorrono tra le righe del racconto scritto dall’amica Monica Badas che assapora la bellezza di essere mamma e figlia.


Sono madre di una figlia di quasi 21 anni e pur essendo dalla parte del "genitore" ho la necessità di sentirmi ancora figlia. I miei genitori sono sempre stati per me un porto sicuro, un approdo dopo un lungo viaggiare, quel luogo dove potermi rifugiare e  riequilibrare senza giudizio. Da piccola li consideravo come dei supereroi, sempre pronti a venirmi in aiuto, forti, inesauribili e imbattibili. Col passare del tempo, però, ho iniziato a percepire la loro fragilità, vulnerabilità, umanità e imperfezione. La malattia di mia madre è un avvenimento che mi ha destabilizzata, che ha rotto gli equilibri più profondi.

Il tempo che il Signor K ci ha concesso è stato un tempo fatto di confidenze, di cose dette con le parole oltre che con gli sguardi e gli abbracci; ci ha consentito di essere finalmente quella mamma e quella figlia  che condividevano attimi in armonia, senza malumori, senza quel ruolo che viene percepito dai figli come un rimprovero o un "che palle". Ho cercato in quell’occasione di essere forte, razionale e pratica per non soffrire, per non sprofondare per poi capire che tutto era più semplice di come percepivo la situazione. Dovevo semplicemente esserci, camminare al suo fianco, rispettando le mie e le sue emozioni, cogliendo i silenzi e le parole, la fatica, i sorrisi e le lacrime.

Porto con me la consapevolezza di essere stata amata sempre anche nelle mancanze e nelle carenze. Dopo anni il Signor K ha bussato di nuovo alla mia porta: ero dalla parte del paziente. In quel momento volevo ancora sentirmi la figlia coccolata e accolta dalle braccia di mia madre, ma ora non ero più figlia, ero una mamma che doveva sostenere la sua bambina di appena 13 anni. Ho raccolto i pezzi della Monica che ha assistito sua madre e li ho incastrati con la Monica mamma. Ho sostenuto prima di essere sostenuta, ho sorriso per gli altri prima che per me stessa, ho preparato pranzi e cene senza assaggiarli, ho asciugato lacrime nascondendo le mie. La verità è che quando il Signor k bussa alla porta sia come familiare sia come paziente l’unica cosa che ti porta a superare la tempesta è l’Amore percepito attorno a te.