God save the shein

God save the shein

  • di Redazione
  • 16 Marzo 2021
  • Ma, soprattutto, vivere

Arriva un altro esilarante racconto della nostra simpaticissima Francesca

Mentre l’inno inglese mi avvolge totalmente nelle sue solenni note, avanzo a piccoli passi sul corridoio di Businchingam Palace, pronta a fare alla mia gloriosa nazione il mio discorso. Intorno a me solo volti esultanti, mani che cercano di sfiorare la mia regale eternità, che cercano di toccare le stoffe pregiatissime delle mie vesti mentre queste frusciano ad ogni mio passo. Le guardie dal buffo e peloso cappello, che proprio non so perché io sia così cattiva da continuare a costringerli a portare, invidiano con sguardi malcelati il mio abbigliamento, immaginandosi certamente di essere al mio posto, vestiti di mille splendidi colori, con meravigliosi accessori e ninnoli. Arrivata alla sala grande, alzo la mia manina guantata e la muovo come mio solito, a mo’ di saluto, elegante e contenuto. Gnic gnic. Prendo respiro per cominciare il discorso da fare alla mia Inghilterra e… "Tocco sei il numero 1089? Va pure a fare il prelievo!" L’infermiere dell’accettazione, col suo accento siciliano mi riporta alla realtà. Quindi non è che se mi vesto come la Regina Elisabetta per andare all’ospedale sono davvero la Regina Elisabetta!!!
In effetti però guardando gli abbinamenti fatti, un minimo di ragionevole dubbio si poteva mantenere: l’ultima volta avevo al collo un cammeo con pietre grigie brillanti!!! Una delle terapie che ho seguito durante l’estate, come vi dicevo tempo fa, è stata proprio quella dello shopping. Ma che shopping poteva fare una che con la regina certo non aveva in comune il portafoglio, ma solo il dubbio gusto estetico? E qui vi voglio care amiche! Vi faccio scoprire (e pensate che nessuno mi paga per farlo!) un tale universo di menzogna e falsità, che Barbara d’Urso e la sua piallatura facciale si inchinano e se ne vanno proprio, facendo la riverenza. Fino a pochi anni fa ho sofferto di un brutto disturbo alimentare, che mi portava a esagerare col cibo, di conseguenza per tantissimi anni le mie attenzioni economiche extra si sono concentrate quasi solo su Mc Donald, Sushi, Chinatown etc. Va da sé che avevo un armadio piuttosto datato, con abiti rovinati e logori. Nel frattempo il disturbo alimentare è stato bloccato, grazie alla psicoterapia, ma restavo ancora una donna dall’armadio indecente. Dopo la scoperta della malattia, ho sentito vivo, in me, il desiderio di essere davvero me stessa. Polimorfe, colorata, unica. Ogni giorno cambio mood, ogni giorno assaporo qualcosa di nuovo… Quale modo migliore per esternare questa caratteristica al mondo intero, se non trovando il modo di abbigliarsi ogni giorno in maniera diversa? Nella mia mente ogni giorno c’è un quadro da raccontare, da portare al di fuori di me. Mi serve per comunicare!
E quindi dove sarò mai andata a fare codesto sgrauso shopping? Sono andata sul sito internet di Shein, azienda cinese sicuramente poco eco-sostenibile ma almeno portafoglio-sostenibile. Il nome si pronuncia "Sci in" perché deriva dal troncamento del nome originale "She Inside" e direi che come varietà di prodotti mi rispecchia abbastanza. Ci puoi trovare di tutto, davvero davvero di tutto, di tutte le fogge e le forme. La cosa più interessante sono i prezzi. Per una manciata di euro avrai i tuoi abiti in puro sudame al 100% che probabilmente si autodistruggeranno scoppiando tra le tue mani o a una cena di famiglia come un bizzarro oggetto in mano all’ispettore Gadget, ma che ti renderanno molto molto moto felice! Più compri e più ti ricoprono di sconti, invogliandoti a comprare ancora di più. Io però mi sono tarata su un tot preciso di stili e idee. C’è la Francesca Collegialoide, vestita bon ton, c’è la Francesca Viendagliinferi, abbigliata in pizzo e tulle, la Business Francy dal blazer impenitente e via così. L’abito che preferisco per fare la chemio ad esempio è nero, con maniche a sbuffo ricche di applicazioni di perle bianche e lo abbino a una parrucca grigia e accessori perlosi. Poi ci sono i meravigliosi abiti fioriti, con cui vado tra i corridoi blu del Businco, leggiadra come la primavera, anche se sono un po’ più pesante, se non fosse un grande paradosso, potrei dire più che la Primavera, La dea della fertilità.
"Signola Flancesca, noi stale per legalale glande Auto BMW pel nostlo figlio Gianflanchino, adesso noi no liceve più oldini, come possibile????!!!! Come pagale BMW?!" Eh cari cinesi, io come al solito vado per progetti a breve termine, il mio progetto shoppingatorio è già tramontato! Mi spiace, ma a Gianfranchino dovrete regalare una Punto. Adesso che avete conosciuto la mia "Edonistate" (estate edonista) vorrete probabilmente sapere come ho proseguito nel mio percorso. Diciamo che una volta che ho vissuto questa bellissima vacanza ho potuto abituarmi alla mia nuova condizione, ho capito che carpe diem è una filosofia attualissima, che devo fare ciò che sente il mio cuore e che d’ora in poi nulla sarà come prima. Affronto il resto della mia vita con una moltitudine di parrucche, con un Multiarmadio e una Squad di Amici niente male. Ma ogni avventura è a se e ci sono ancora un sacco di cose da raccontare! Alla prossima miei adorati sudditi. Dalla vostra amata Queen Francisabeth.