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  • di Redazione
  • 16 Febbraio 2024
  • La collana di perle di Giulia

Il venerdì ha sempre un magico sapore se è accompagnato dalla perla della nostra amica Giulia Muntoni

Forse, ho perso di vista un dettaglio fondamentale: che non si è davvero sani finché non ci si sente tali. Sani nel corpo e nelle intenzioni. Se mai una volta in passato mi ero chiesta: "Perché a me?" ora mi domando quotidianamente: "Ma si può vivere così? Lottando con astenia e vertigini al lavoro mentre intorno a me ho gente che si lamenta continuamente per cose futili?". Retorico, ahimè, ma vero. Ovviamente, l’unica cosa che conta davvero è che io sia viva. Per centinaia di donne che non ce l’hanno fatta, la terapia sarebbe stato un lusso. E allora mi sforzo di essere grata. 
Vorrei una memoria selettiva. E uno sguardo selettivo. Vorrei concentrarmi soltanto su quello che è possibile, sul potenziale delle situazioni più sgradevoli o disperate, sulle persone buone. E ringraziare (e poi subito dimenticare) persino le persone e le circostanze che si sono rivelate nocive. Come sassi schivati, ciascuna è andata a depositarsi sul mio cammino marcando il sentiero, proprio come le luci sulle piste di atterraggio. Ultimamente, non riesco ad essere grata mentre le vivo ma, alla fine, l’importante è che non mi manchi la volontà di trasformarle in "altro". 
C'è un motivo se si dice che la pazienza è la virtù dei forti.
Non mi interessa più quello che è andato storto, le disgrazie a cui mi son miracolosamente sottratta o i dispiaceri che non ho saputo risparmiare a me stessa. Non sono qui per dare colpe o assumermi responsabilità. Sono qui per sentirmi viva. E amare tutta la Vita che resta. O almeno provarci. La vita è fatta di scelte, e io ho fatto e farò le mie. Spero di avere il coraggio di continuare a scegliere la luce.