L'amica Giulia Muntoni colora il venerdì con le sue meravigliose parole

Se la verità rende liberi, perché mi sento così disarmata? L’ultima verità a essermi stata rivelata è che dovrò continuare il mio impervio e invisibile percorso di cura per "almeno altri 5-6 anni". È un concetto che non riesco neanche ad afferrare, figuriamoci ad accettare. Altri anni di questa semivita, dentro un corpo che non ha più niente di familiare e una mente che fatica a stare al passo. 
Insieme alla paura, ho scoperto di provare tanta rabbia. Per il fatto stesso di trovarmi in questa situazione, per il dovermi cimentare ogni giorno con difficoltà che non appartengono del tutto alla mia età.
Del resto, le battaglie più furiose le combattiamo contro noi stessi. Quanto è sfiancante, a volte, ricordarci quando è il momento di stringere e quando è il caso di lasciar andare. Fidarsi che la Grazia ci raccolga ancora una volta. 
I recessi in cui muovo al momento sono per lo più in penombra. È come se la notizia fosse caduta sulla mia speranza come una ghigliottina, recidendone una buona parte. Come se avesse ribadito che la mia vera amputazione non ha a che fare col seno che mi manca, ma con una qualità di vita impegnativa che, a quanto pare, non scomparirà a breve.
Eppure…
Se c’è ancora un briciolo della vecchia me sotto tutti questi strati di malessere, rivendico il mio diritto a sospendere il giudizio per qualche tempo. Forse, in fondo, spero ancora in un lieto fine, anche se al momento non ci credo.
La vecchia Giulia ha sempre pensato che Tutto sia Uno e che per la salvaguardia di quell'Uno valga la pena affrontare qualunque cosa. Ora è il mio turno, ora invoco quell’Uno perché si prenda cura di me. Aspetto per vedere se davvero ogni cosa vada come deve.
Non si è ottimisti per caso, proprio come, quando si ama, non lo si fa perché capita. L'innamoramento capita, l'Amore è una scelta. Non è per i deboli di cuore, non è ingenuità. No. Essere consapevoli di tutto quello che potrebbe andare storto ogni minuto di ogni giorno e scegliere comunque di sperare e di amare non è solo coraggioso. È eroico. 
Così il Bene ci rende eroi. Voglio tornare ad essere quell’eroe.