Slow down

  • di Redazione
  • 5 Febbraio 2021
  • La collana di perle di Giulia

L’amica Giulia Muntoni si racconta con delicatezza e profondità

Questo capitolo della mia vita si chiama:" RALLENTA". 
Farcela non significa farcela tutto in una volta. Eppure, quante pretese ho, verso di me. Del resto, è emblematico che, fin dai tempi delle elementari, mi pestassi al muro se, dopo aver letto una poesia una sola volta, non me la ricordavo a memoria. La verità è che l’ultima persona che ciascuno di noi è disposto a perdonare per le proprie debolezze è se stesso. 
Mi piace rileggere uno dei miei passi preferiti di Gibran: "Voi siete buoni quando siete in armonia con voi stessi. Ma anche quando non siete in armonia con voi stessi, voi non siete cattivi. Perché una casa divisa non è un covo di ladri; è soltanto una casa divisa." 

Non siamo le persone che pensiamo di vedere allo specchio quando siamo ai minimi termini. Stanchi, sfibrati, bombardati dagli ormoni, intimoriti, confusi, preoccupati. Non siamo solo quello. Siamo infinitamente di più. 
A volte, chi è troppo rigido con se stesso può avere bisogno dell’amore altrui per allentare, rallentare, fermarsi e capire. Quando non siamo più sicuri di molto e ci chiediamo come siamo arrivati fino a qui, l’amore altrui è una mano potente e generosa che ci afferra e ci ripara. 
Ma è l’amore per noi stessi che ci rimette in piedi. Traballanti, doloranti, storditi ma vivi. E’ in questo che risiede il vero potere: nel decidere su cosa focalizzare la propria attenzione. Per i giorni in cui so di farcela e per tutti quelli in cui puntare i piedi a terra per rialzarmi è la più grande conquista. 
Eccomi qui, titubante ma amata. Invio la mia gratitudine all’Universo. E riparto. Questa volta, più piano.