Fight the good fight

Fight the good fight

  • di Redazione
  • 8 Febbraio 2019
  • La collana di perle di Giulia

Arriva il venerdì di Giulia Muntoni che ci regala un’altra preziosa perla.

Il conflitto, così come l'Amore, non è per tutti. Si fa presto a inalberarsi e usare la rabbia come un'arma impropria. Non è di questo che si tratta, soprattutto quando si lotti contro una persona conosciuta e persino amata. C'è un codice d'onore, regole non scritte di comportamento da rispettare, pur sempre dettate dall'Amore. Sì, perché il rovescio della medaglia dell'armonia non è la slealtà. Se si è persone mature, è possibile conservare la Grazia anche quando l'umore nero infuria. Ma per farlo bisogna che si sia abbastanza coraggiosi da saper guardare anche al di fuori dei confini del proprio mondo, così da non prendersi mai troppo sul serio. E mai, in nessun caso e per nessun motivo, ferire gratuitamente o pensare di avere il diritto di considerare l’altro inferiore, meno degno di rispetto.

C’è un confine molto netto che separa un conflitto da un atto di barbarie. Il conflitto può nascere davanti all’incapacità di conciliare posizioni diverse e dovrebbe avere come obiettivo la risoluzione di tale distanza. Pur se con vittime da entrambe le parti. Un atto di barbarie, invece, ha come unico scopo la devastazione, ottenuta a qualunque costo. Chi la compie perde in automatico il diritto alla clemenza ed al perdono.

Sono stata parte di entrambe le esperienze. Ho riportato ferite, a volte molto profonde, ma mi sono sempre rialzata. E dalla mia posizione di sopravvissuta ribadisco la mia condanna ai modi vili che così tristemente appartengono all’essere non più umano. Perciò maledico le malattie mortali ma disprezzo quello di cui sono capaci le persone quando non hanno la Grazia dei Giusti. Cerchiamo di non perdere noi stessi quando perdiamo la pace.