La nostra Giulia Muntoni ricorda il suo papà e ci parla ancora di lui in un delicato ricordo 

Posso non nominarlo, o non scriverne, ma lui è qui. L'uomo dai capelli di seta emerge da qualunque mio gesto e mi parla, e mi incoraggia sempre, con la stessa dolcezza che in lui ricordo. E sempre mi invita ad essere presente a me stessa e ad affrontare a testa alta qualunque cosa venga, perché ho l'arma più formidabile che una figlia potesse ricevere in eredità da un padre: una incrollabile onestà. Forte di questo, attraverso le mie giornate consapevole di avere un compito importante: condividere.

Perché nella vita non vince il prepotente, né il furbo. Non vince chi ha l'ultima parola. Vince chi Ama.

Nel sottobosco dei miei pensieri, mi son seduta sul letto di fiori delle mie speranze e ti ho aspettato, papà. Ma tu non sei venuto. Poi ho capito che eri in ogni cosa, nei fiori colorati e nella terra nera. E tutto mi parlava di te. E tutto era Vita. Anche la morte mi parlava della Vita. E mentre pensavo alla tua tenerezza, ho sentito una fitta partire dal cuore e irradiarsi a tutto il corpo. Era la mia voglia di vivere. E niente la può fermare.