Torna la perla dell'amica Giulia Muntoni che riflette sulle difficoltà che si hanno spesso nel supportare gli altri

"Primum non nocere", "Per prima cosa: non nuocere".
Forse dovremmo fare tutti questa promessa all’inizio della vita adulta, proprio come i medici pronunciano il giuramento di Ippocrate.
Eliminare l’intenzione di fare del male coscientemente salverebbe molte vite, ma bisognerebbe anche stare attenti al male che si fa pur avendo buone intenzioni.
Anche una leggerezza, infatti, può arrecare danno, un parere non richiesto, un’osservazione superficiale.

Forse, a volte, sarebbe meglio non fare nulla. Se non si può aiutare, almeno non peggiorare le cose. Se non si sa con quali parole confortare, si potrebbe scegliere un silenzio empatico, di stringere una mano, di allegerire un cuore con uno sguardo complice.
Perchè, in fondo, tutti abbiamo le stesse insicurezze: di non piacere, di restare soli, di soccombere alle paure.
Ma basta nulla, anche solo la certezza che si venga in pace, per portare sollievo, per ricordare, gli uni agli altri, che siamo tutti dalla stessa parte. Quella della fragilità.