La collezione particolare

La collezione particolare

  • di Redazione
  • 10 Marzo 2022
  • Il peso della determinazione

Torna la simpatia di Sonia Aresu che ci racconta alcune delle sue innumerevoli gaffe

Se avessi collezionato tutte le gaffe che ho fatto, potrei scrivere un libro su come evitare le figuracce. Sarà la troppa spontaneità che mi contraddistingue, ma, in quelle circostanze dopo averne sparato una delle mie è come se sentissi lo stridore delle dita sugli specchi alla ricerca di un benedetto piano B o un fosso in cui nascondermi.
La sensazione successiva è praticamente sempre la stessa: quella di quando si guarda un film horror, rigorosamente con le mani davanti agli occhi semichiusi, gridando blablabla per non sentire nemmeno la musica tachicardica di sottofondo!

La raccolta gaffe contiene un materiale esagerato, roba colossale: partendo dalle volte in cui ho chiesto a delle signore con un ventre prominente a che mese di gravidanza fossero, fino ad arrivare a quella più gettonata, rivolgendo a delle amiche  apprezzamenti esagerati su di un tipo per poi ritrovarlo dietro a sentire tutto. Anche in ospedale, durante i ricoveri e le sedute di chemioterapia, grazie alla puntuale curiosità, ho avuto modo di arricchire il bagaglio figuracce. Anche all'uscita della sala operatoria, ho voluto distinguermi cantando una canzoncina bella colorita che qui non posso riportare.

Una tra le ultime è stata realizzata grazie ad una caramella balsamica mentre indossavo la mascherina. Ho incontrato una conoscente che mi ha informata di un lutto che l'aveva colpita. Proprio in quel momento, la menta forte ha iniziato a farmi lacrimare copiosamente. Tanto che la persona l'ha finita per confortare me, che anche se realmente dispiaciuta dell'accaduto, non riuscivo a bloccare le lacrime per via della mascherina. Impossibilitata a non sapere cosa rispondere, ho continuato a piangere e simulare singhiozzi. Fortunatamente la caramella ha continuato a fare il suo dovere, riuscendo a togliermi dall'intralcio. Se ci ripenso, mi viene ancora da ridere.

Dalla scuola all'università, dal mare alla montagna, dal ristorante al chioschetto, se avessi guadagnato un euro per ogni figuraccia, ora starei scrivendo seduta nel salone della mia casa con vista Poetto, ma il tutto si è sempre miseramente, e dai fortunatamente, concluso con una sonora risata.