Il peso della determinazione

Il peso della determinazione

  • di Redazione
  • 2 Agosto 2017
  • Il peso della determinazione

Rubrica a cura di Sonia Aresu

Parte oggi la rubrica quindicinale a cura di Sonia Aresu, dal titolo Il peso della determinazione.  Nasce dal primo racconto la sezione omonima

Sin da piccola ho avuto problemi con il peso. Ho sempre adorato mangiare. Banchettare equivale alla gioia pura, se avessi una coda ogni volta che mangio questa scodinzolerebbe! All'età di tre anni, un giorno, mia madre mi vide con un savoiardo di Fonni in mano e si chiese dove lo avessi preso dato che in casa non ce n'erano. Scoprì che da sola ero uscita sul pianerottolo di casa per bussare alla porta di casa di una zia per chiederglielo. Successivamente quest'ultima raccontò a mia madre che avevo bussato alla porta con la mia manina paffutella per chiederle un biscotto lungo! Niente da fare, ero buongustaia già da piccina! Sono sempre stata cicciotella però con una spiccata agilità, tanto che verso i nove anni, fui scelta per partecipare ai giochi della gioventù. I compagni di classe erano tutti alti e magri ed io, bassa e pienotta, davo più l'aria di una mangiatrice di pardule che di un'atleta, ma la maestra di ginnastica mi volle a tutti i costi nella squadra. Il giorno dell'evento, quando venne il mio turno, mamma, che sedeva negli spalti, sentì un gruppetto di ragazzi deridermi per il peso, ma non intervenne. Quando videro la fluidità nei miei movimenti si dovettero ricredere ed applaudirono perché videro ciò che esternamente non si vedeva, ossia la grande forza di volontà e determinazione che mi avevano portato fino a lì. Anche ora che ho trentasei anni e lotto sempre con il peso, non ho mai perso la tenacia che da sempre mi ha caratterizzato. Tre anni fa, quando il tumore mi ha stravolto l'esistenza ho avuto paura di non farcela. Ma il richiamo alla vita è stato più forte del terrore di soccombere. Ho cercato di immaginare che la persona che aveva il problema oncologico non fossi io, mi vedevo dal di fuori. Cercavo di spronarmi giorno dopo giorno e mi rivedevo in quella bimba rotondetta che partecipava ai giochi della gioventù saltando ogni ostacolo gareggiando per vincere il premio più importante: quello della vita! Oggi sono ancora qui, felice di amare tutto ciò che mi circonda, ogni giorno con il sorriso, il sorriso di che ce l'ha fatta.