La speranza delle cure

La speranza delle cure

  • di Redazione
  • 21 Novembre 2018
  • Il Diario di Rosy ... Abbi cura di splendere

Ritorna il mercoledì dedicato alla rubrica curata dalla nostra amica Rosalbina Gencarelli

In questo nuovo cammino ogni tanto (anzi, quasi sempre) continuano a parlare quelle vocine che dicono: "Perchè, perchè a me? Perchè ai bimbi, perchè ai ragazzi così giovani?" Forse il motivo è legato al fatto che quotidianamente sui social non si fa altro che leggere di morti premature legate al tumore. E ogni volta mi si mozza il fiato riportandomi ai tempi della scuola, quando leggevo i Promessi Sposi e rimanevo incredula e terrorizzata al pensiero che una malattia come la peste potesse contagiare e uccidere persone di continuo, e allo stesso tempo ero molto felice che al giorno d’oggi fosse stata debellata. Già, però ora abbiamo il cancro, che forse è pure peggio perchè si spande come un’influenza. Le sue origini non sono ancora state scoperte nonostante dopo decenni di studi ci siano ancora più vittime di un tempo: se è vero che le terapie aiutano a vivere più a lungo è anche vero che oggi il numero di persone che si ammalano è triplicato. Ogni tanto scrivo queste mie riflessioni perchè spero possano smuovere qualche coscienza e che possano essere effettuate delle donazioni in denaro importanti (quelle che io non posso permettermi) per finanziare la ricerca, solo essa può salvarci. Non si può pensare di essere immuni perché questa malattia colpisce quando vuole lei e, senza guardare età, motivo o chiedere un permesso. Non è corretto diffondere il panico ma è sacrosanto far aprire gli occhi e la bocca affinché il grido di dolore di chi soffre non sia ascoltato solo dalle orecchie di chi gli è vicino e lo ama. Perchè non si parla di più di tumore nei programmi televisivi e radiofonici? Perchè la vita di una persona comune che lotta con forza rimane in silenzio di fronte al gossip sul personaggio popolare che si è fatto male al piede? In quel caso si scatenano tutte le testate giornalistiche. E per dirla tutta, attorno ad ogni fondazione, convegno, maratona, presentazione di libri sul cancro gravitiamo sempre e solo noi i malati. Ci sono medici che lavorano con il cuore ma sono pochi. A Veronesi va l’alto merito di aver dato un importantissimo contributo per trovare la cura. Ora aspettiamo, forse, che ci salvi.