Sono qui ...

Sono qui ...

  • di Redazione
  • 10 Febbraio 2020
  • I tulipani di Lu

Ci è mancata e l’ aspettavamo con trepidazione. E' ripartita la semina del Giardino di Lu e con essa la rubrica bisettimanale I Tulipani di Lu curata dalla nostra amica Maria Fois

Aveva in braccio una bimba dai boccoli neri, un’altra la conduceva per mano, dietro, una schiera di bambini la seguiva con passo cadenzato, quasi ritmato. Sullo sfondo, il cielo nero era diviso a metà da una luce bianca che illuminava tutta la scena. I volti erano opachi, coperti da una leggera foschia. La figura centrale appariva più alta rispetto a tutte le bambine e più si avvicinava più il suo volto si schiariva e si faceva limpido. Ho avuto paura e volevo andare via, ma sono caduta in un fosso il cui bordo era interamente coperto da cespugli. Mi sono nascosta e cercavo di guardare tra le foglie per capire chi fossero quelle bimbe. I volti, a poco a poco, si stagliavano, netti, sullo sfondo e con grande meraviglia ho riconosciuto la figura centrale: era la mia Luena. Si è abbassata, mi ha guardato dritta negli occhi e mi ha detto: "Mamma, lasciami andar via, io qui sono felice, ma quando mi affaccio mi accorgo della vostra rabbia e disperazione, così mi rattristo. Mi piace che dedichi tante attenzioni ai tulipani e mi diverto quando vedo che vorresti farli crescere velocemente, continua a piantarli e a farli fiorire perchè nel Giardino di Lu io farò nascere l’amore". Le lacrime rigavano il mio viso e a stento sono riuscita a dirle: "Portami via con te". A questa mia richiesta è sparita di colpo, il cielo è diventato nero e con esso la terra. Non vedevo più nulla, ero disperata, guardavo, mi giravo intorni e mi sono resa conto di stare seduta sul letto. Sì, era un sogno, un bellissimo sogno, ma non volevo che terminasse, così ho poggiato di nuovo la testa sul cuscino, volevo dormire, volevo continuare il sogno, rivederla, volevo dirle che non posso vivere senza di lei, che l’ho amata più della mia stessa vita, che la mia anima é legata alla sua e che mi è stato tolto il senso della vita. Ho tentato in tutti i modi di riaddormentarmi, ho contato, ho pregato, ma non c’ è stato nulla da fare, ero troppo agitata. Mi sono alzata dal letto, fuori era ancora buio, ma appena si sono affacciate le prime luci dell’alba ho corso verso il giardino di Lu. Mi sono seduta sotto il lentischio, ho pensato e ho riflettuto. Ho assistito ad un’alba piena di sfumature, travolgente e misteriosa. Ho passeggiato ed osservato i germogli, tutti dritti, alti e robusti. L’acqua e l’erba sul terreno mi bagnavano le scarpe, ma continuavo a camminare e camminare. Solo qui riesco ad essere tranquilla, solo qui riesco a trovare la pace, solo qui riesco a dare un senso alla vita.