Sono qui e non ci sono...

Sono qui e non ci sono...

  • di Redazione
  • 4 Maggio 2020
  • I Mille Colori di Fausta

La nostra cara Fausta Giorgia Mascia si fa cullare dagli affetti più profondi per affrontare al meglio questo momento

Il Marganai alle sette di sera degrada in tre lunghe file grigio - verde; più avanti il tetto di una casa senza le tegole. È una giornata strana ma, dopo tutto, buona: ho avuto spossatezza e malinconia dovuta al farmaco però, tutto sommato, non va male. Mi sto adattando ad essere una donna con tanti paletti e ci sono giorni nei quali mi accetto, altri nei quali soffro molto. Questa Primavera così diversa per tutti gli italiani mi ha fatto riflettere sul senso, sui valori reali della vita: tanti morti ed io sono qui, con le ali spezzate ma ci sono, con tante afflizioni ma sono viva.

Sulla piastra a induzione borbotta la minestra, Carlo è seduto vicino a me in poltrona e mi ha aiutato a lavarmi. Questa sono io ora: una persona che deve dipendere dagli altri. Certi giorni lo accetto ma certi giorni sono molto duri e non credo che non saper volare renda felici...

Volo con la fantasia e con i miei sogni ma le gambe e le braccia rattrappite mi confinano a ruoli definiti. Oggi ho pensato che comunque sono tre anni feroci, quelli che ho trascorso e però, a dispetto di tutto, mi è rimasta questa voglia di credere di poter ancora volare e non voglio neppure capire i miei ostacoli, "devo farcela!" è il mio input.

La paura viene ad ogni acciacco ma quando scende la sera e tutto si placa sono felice di essere a casa con mio marito che si prende cura di me; disabile o no a casa è bello e pavento le volte che dovrò rientrare all'ospedale. Accettarmi non è facile: so io le lacrime che piango ogni notte, il sogno che ho di farmi le mie cose, cucinare i miei pranzetti …

In posizione di seduta do dei consigli per una ricetta o un pasto: penso che questo lo posso fare come posso telefonare ai miei ragazzi, commuovermi, sorridere, questo è rimasto e con questo devo convivere, mi piaccia o no! In questa accettazione sento la mia vicinanza con Dio: Egli sicuramente non permette che io impazzisca e mi regala piccoli traguardi giornalieri che mi fanno pensare che, come l'araba fenice, rinascerò ancora e sarò felice del mio essere; al momento va bene anche così: con croci e desolazioni ma viva fra me e le persone che amo …