Cronaca di un vaccino

Cronaca di un vaccino

  • di Redazione
  • 23 Aprile 2021
  • Di sole, di ombre, di Mari

L'amica Marisa Guidetti ci racconta con la solita spensieratezza la sua esperienza tanto attesa con il vaccino

La telefonata è arrivata sabato 20 marzo, alle 20:30. Era un numero di Cagliari non memorizzato, ma aveva qualcosa di familiare. Il solito spam? Rispondo con distacco "Signora Guidetti?" La voce è conosciuta ma... può essere? Si, può essere: è la mia oncologa. "Mi scusi per l’ora. Sarebbe disposta a fare il vaccino lunedì 22?" "Dottoressa, vengo anche adesso se volete!" "Lunedì alle 11:45. Le mando una mail con tutti i documenti. Li compili e si presenti sopra il bar."

Proprio venerdì, mentre facevo la chemio, avevo visto la Dottoressa e le avevo detto che, se ci fosse stata qualche sperimentazione per i pazienti nelle mie condizioni, l’avrei fatta e non scherzavo. Anni fa sono stata selezionata per la 3° fase del trial della Gilenya per i pazienti con Sclerosi multipla ed ero pronta ad entrare in una sperimentazione dello IEO per pazienti con la mia mutazione. Purtroppo allo IEO andò malissimo perché, quando mi presentai, mi dissero che era troppo tardi. Peccato che non mi avessero dato tempistiche precise e non avessero risposto alle mail.

La prima somministrazione del vaccino è andata molto bene. L’unico effetto collaterale è stato un po’ di dolore al braccio durato qualche giorno. In ospedale c’è stato qualche problema logistico, perché era il primo giorno che venivano vaccinati i soggetti fragili. Avevano fatto entrare subito tutti e non c’erano abbastanza posti a sedere. Inoltre, un problema ai sistemi, aveva tardato di quasi un’ora le vaccinazioni ma, risolto quello, erano stati velocissimi. Adesso, martedì 13 aprile, la seconda dose.

Purtroppo non sto molto bene. Non ho febbre ma un brutto mal di gola, perché ho preso freddo nel fine settimana. Conosco questo mal di gola: tempo un giorno o due e mi verrà la tonsillite. Temo che non mi facciano il vaccino. Comunque, da buon soggetto allergico, la sera prima e la mattina prendo il cortisone. Mi presento in ospedale e vediamo cosa succederà. Arrivo poco prima delle 10 e c’è la fila fuori. Temo che stavolta si siano organizzati peggio della prima, ma non è così. Torno in macchina, controllo la fila e mi avvicino quando vedo che stanno cominciando a far entrare. Dentro c’è un primo gruppo di persone che occupano tutte le poltrone disponibili. Io ed altri aspettiamo fuori e, dopo poco tempo, vediamo che mandano su il gruppo precedente. Quindi escono a chiamarci e fanno entrare giusto il numero di persone che possono stare sedute, ma siamo praticamente tutti.

Sono le 10:08 quando scrivo a mio marito per dirgli che sono dentro. Il tempo di due chiacchiere con altri pazienti fragili e ci fanno salire. Primo triage dove ci consegnano dei documenti e secondo triage con gli allergologi che mi chiedono se avessi avuto problemi con la prima somministrazione. Quindi passo al terzo triage dove mi chiedono in che braccio fare il vaccino. Nel destro ho il picc, quindi mi tocca lo stesso braccio dell’altra volta, il sinistro. Stesso medico della prima somministrazione, ma questa volta mi fa più male. "Non ha muscolo." Perché l’altra volta l’avevo? Poi mi dicono di aspettare i consueti 15 minuti.

Controllo il cellulare e vedo che mio marito, dalle 10:10 alle 10:38, mi ha mandato 6 messaggi: "Sono veloci?"; "Molte persone?"; "Ancora in attesa?"; "Tutto ok?"; "Come stai?"; "Hai bisogno di me?" È preoccupatissimo, più per la tonsillite che per il vaccino. Alle 10:41 gli mando la foto col pollice in su. Ho fatto il vaccino e va tutto bene. Tornata a casa, perdo completamente la voce: è scoppiata la tonsillite! La notte è uno strazio perché il braccio mi fa malissimo e mi sale un po’ la temperatura. Non tantissimo, ma la mattina sono molto debole ed ho una bella placca in gola, quindi sento il medico e inizio la terapia ben nota: antibiotici per 5 gg e Tachipirina per eventuale febbre e dolori.

La sera dopo ho la febbre più alta. Colpa del vaccino o della tonsillite? Non lo so, ma basta una Tachipirina per dormire tutta la notte. Giovedì niente febbre e qualche fitta alla testa. Per la gioia di mio marito fatico ancora a parlare. Venerdì ho solo un po’ di dolore al braccio. La placca in gola si sta rimpicciolendo e la voce mi sta tornando. Anche la tonsillite è in via di guarigione. Sicuramente non mi sono trasformata in una antenna 5 G, il mio cellulare non prende meglio o peggio, non so se ho un microchip sotto pelle, ma non mi sento né schiava né impura e non la penso o agisco diversamente da prima. Quando potrò uscire verificherò se faccio squillare i metal detector. Non sono diventata verde, non mi sono uscite squame o dita palmate e il mio DNA non ha subito alcuna mutazione.

Sono contentissima. Continuerò ovviamente a tenere la mascherina e rispettare le distanze, ma non vedo l’ora di poter finalmente abbracciare i miei nipoti e le mie amiche già vaccinate con più tranquillità.