Il dolce suono della voce

Il dolce suono della voce

  • di Redazione
  • 26 Aprile 2021
  • Ascoltare, meditare e amare

L’amica Donatella Uda dedica il racconto di oggi alla dolcissima Carmen e alla sua voce unica

"La mia voce ha avuto una lunga ininterrotta carriera. Merita di essere messa a riposo, non strapazzata di tanto in tanto per far vedere se può ancora fare ciò che era solita fare. Non può." (cit. Beverly Sills soprano).
"L' armonia della voce è il suono della voce di colei che amiamo" (cit.Jean de La Brujere scrittore).
Tempo, è quello a cui pensiamo quando veniamo a conoscenza di un male chiamato "cancro", quando nella nostra vita ci appare simbolicamente quella spada legata solo ad un esile crine di cavallo, sospesa sul nostro capo come a ricordarci che la nostra incolumità è esposta a grandi minacce chiamate "cellule" ma nessuno di noi potrà mai conoscere lo scadere del nostro tempo e per questo dobbiamo cogliere ogni attimo prezioso che ci viene donato anche se non è sempre facile farne tesoro. Ricordi? Ne è passato di "Tempo" da quando ci siamo incontrate in un atrio di un reparto a noi familiare, tu così dolce con quel soave parlare, eppure dici che quella voce non ti appartiene ma è la voce alla quale io mi sento legata perché mostra la "tua" essenza, la tua dolcezza, il tuo carisma, la tua empatia, ma cambiamento non è stato solo l'intensità di suoni che determinavano sicuramente un " timbro" più alto piuttosto qualcos'altro che è mutato dentro te.
Hai sempre dedicato con dedizione giorni, mesi, anni a tanti giovani che hai incontrato nel tuo cammino, insegnando, condividendo il tuo sapere, i valori da rispettare ed è per questo che dovevi farti sentire, imporre la tua voce ma quel suono è dentro te, dentro i tanti ricordi, dentro le gratificazioni che hai avuto nel donare la tua vita a ciò che amavi fare con competenza, rettitudine e coscienza, formando ed educando come una grande madre per tutti, quale realmente sei, prima di tutto per i tuoi amati figli e così anche per i tuoi cari alunni credo che abbia seminato cose buone e ben fatte e che abbia raccolto buoni frutti rendendoti fiera e orgogliosa di te stessa.
Ti sentii parlare ad una Conferenza organizzata da Dottor Macciò e rimasi commossa da quella flebile voce che raccontava con sofferenza e preoccupazione il percorso della tua malattia, i tuoi occhi chiari e limpidi mostravano così tanta tristezza che rispecchiava ciò che provava la tua anima.

Raccontasti della tua mamma, anche lei aveva provato il peso della tua stessa malattia che aveva comunque combattuto vivendo per oltre 40 anni dopo che gliela diagnosticarono e questo non può essere che un grandissimo esempio di speranza che incoraggia chiunque affronti questo cammino; lei è il tuo grande Angelo che ti sostiene quando spesso le forze vengono meno, a resistere, a non abbatterti, a non mollare mai, a non temere e anche quando la testa sta lì, a tormentarsi da mille pensieri, a ribellarti e ad oltrepassare i momenti bui considerando che hai un bene di inestimabile valore: la tua famiglia che ti sostiene e ti ama, il tuo caro marito che ti è sempre accanto come se fosse la tua ombra protettiva, i tuoi figli per cui sei punto di riferimento essenziale e cardine. Ti ho sentita un pochino cambiata dalla tua testimonianza al convegno, più resistente a quel carico di emozioni avverse nelle quali spesso dobbiamo provare ad opporci per non farci sopprimere perché abbiamo la necessità di vivere con intensità questa vita che seppur travagliata è comunque la nostra vita. Cara e dolce Carmen il tuo nome significa "giardino" o "orto di Dio" e tu sei quel fiore chiamato Rosa di Natale caratterizzato da cinque petali, i tuoi quattro figli e il tuo amato sposo e tu il pistillo che sta al centro della loro anima. 

"Non scegli i tuoi familiari. Sono un dono di Dio per te, come tu lo sei per loro."(cit. Desmond Tutu)