Grazie alla famiglia di "MAI PIÙ SOLE"

Grazie alla famiglia di "MAI PIÙ SOLE"

  • di Redazione
  • 21 Dicembre 2021
  • Ascoltare, meditare e amare

L’amica Donatella Uda ci commuove con un racconto colmo di gratitudine e amore profondo

"Quando si è stanche non si ha bisogno di parole, ma di un abbraccio, di una carezza, di sapere di non essere sole." ( cit.Santoro)


Torno indietro con le immagini, con i pensieri, con i sogni racchiusi in un piccolo cassetto. In quella calda estate del 2018 decisi che era ora, nonostante la strana sensazione di indebolimento. E non capivo il perché, ma imputavo tutto al tanto lavoro e a tutto ciò che facevo, sì', con impegno e amore ma senza quasi "mai" pensare a me, al fermarmi un attimo per dedicare un piccolo spazio al "mio" essere; poi quello strano dimagrimento improvviso che faceva, sì, sentirmi bene visto che per anni avevo preso chili su chili senza che quella lancetta della bilancia non si spostasse "mai" verso sinistra se non di poco nonostante i miei piccoli sforzi nel camminare a lungo e cercare di evitare alcuni alimenti ed io non riuscivo a star bene in quel corpo appesantito che non mi apparteneva e non sentivo "mio". E allora, visto che stavo riprendendo le forme quasi di una volta pensai che con l'inizio dell'autunno mi sarei iscritta in una palestra di pole dance. Inoltre desideravo scrivere come quando facevo da bambina per imprimere in un bianco foglio, emozioni e sensazioni e...ballare, ballare danza latino americana ma soprattutto il tango argentino che sin da piccola era la passione dei miei genitori e che mi avevano trasmesso ma volevo fare tanto altro e tutto a piccole dosi. Poi ti rendi conto che c'è qualcos'altro che non va ... quel pancione che in pochissimi giorni appare in quel tuo anomalo corpo.

" I sogni son desideri di felicità. Nel sonno non hai pensieri, li esprimi con sincerità." (Cenerentola).

Improvvisamente, allo scattar del 1° di settembre mi ritrovai all' interno di un pronto soccorso, subito dopo fui ospedalizzata e dopo qualche giorno capii che quelle strane sensazioni erano dovute a ciò che avevo intuito: la tramutazione dell’ aspetto esteriore e il radicale cambiamento all' interno del mio corpo erano causati da tante piccole particelle impazzite, distribuite ovunque in quel mio addome. 
Vidi scivolare tra le mani quei granelli di " tempo" come se la clessidra che li avesse sino ad allora contenuti, improvvisamente, si fosse infranta e la parte superiore di essa ne avesse racchiusi solo pochissimi; ripensai che i miei piccoli semplici sogni forse non li avrei potuti più realizzare o forse li avrei dovuti rimandare. Ora, avevo altro a cui pensare e dovevo cercare di recuperare pian piano quei piccoli corpuscoletti tondeggianti, sparsi ...persi...e tenerli preziosamente nelle mie mani.
 Iniziai quel cammino che non sempre è facile affrontare, anzi, ci vuole molta forza di volontà. E molto spesso, nonostante le persone care ti stiano vicino e si prendano premurosamente cura di te, non possono riuscire ad entrare del tutto dentro la tua essenza. Ho sempre pensato che per poter "accedere" devi " vivere" quella situazione qualunque essa sia e così tuffarti dentro l'anima di chi soffre, qualunque sofferenza sia. Quando ad un convegno ascoltai attentamente, con le lacrime agli occhi, le parole di una bellissima donna, carismatica, dolcissima, dagli occhi chiari come i toni del mare, dai lunghi capelli biondi che incorniciavano un viso meraviglioso, sentii emozioni intense, un tuffo al cuore, un turbine di sensazioni condivise. Chi parlava aveva una voce calma, trasmetteva serenità, stava proprio di fronte a me ed era come se leggesse ciò che anch'io mi portavo dentro: sentirsi sola nonostante i tanti affetti che ti circondano. La presentarono come la Dottoressa Albachiara Bergamini ideatrice del progetto "Mai più sole contro il tumore ovarico", referente per la Sardegna della Fondazione Taccia, raccontava di sé ma raccontava anche di me.
Il giorno era presente al seminario anche la Dottoressa Felicina Atzeri che era seduta quasi al mio fianco e...nulla accade per caso, iniziammo a parlare e le spiegai che avevo il desiderio di poter fare ciò che avevo lasciato in sospeso. Al termine del convegno mi presentò una giovanissima ragazza, empatica, solare con quel suo sorriso disarmante, Valentina Ligas, che con fare dolcissimo mi chiese: "Cosa ti piacerebbe fare?" 
"Tutto." Risposi…di nuovo:" Tutto!!!"
 Vorrei provare a far tutto nonostante il  problema di deambulazione, sempre causato dal mio cancro. Non camminavo bene, ma mi propose una partita a calcetto. "Impossibile", voi direte! Mi trascinavo la gamba sinistra anche se i miei cagnolini ogni giorno mi aiutavano a camminare nuovamente, piano, piano quando li portavo a passeggio. Ma io dovevo trovare quell'autostima e quella forza che mai mi era venuta a mancare nonostante l'ultimo anno trascorso  tra intense terapie di chemio settimanali e il via vai continuo in ospedale.
Le azioni hanno un valore, tu hai un valore: CREDERE IN TE STESSA. Autostima è il modo in cui tu valuti e percepisci te stesso e si basa sulle credenze e convinzioni che hai, della persona che sei. Autostima è Aumentare la fiducia in sé stessi e credere nel proprio valore. Per stare bene sempre con sé occorre accogliere il senso di solitudine e ricominciare a coltivare desideri e passioni che hai abbandonato perché dipendevano dalla presenza di "qualcosa" o " qualcuno" che poteva aver bloccato tutto ciò.
Fui presente alla partita di calcetto e non so con quale forza iniziai a corricchiare, con difficoltà, sì,' ma senza fermarmi per tutta la partita...o quasi insomma. La gioia che mi portavo dentro era indescrivibile, ce l'avevo fatto ma in particolare sentii quell'affetto delle ragazze, delle donne presenti in quel campo che mi accolsero come se mi conoscessero da sempre, piene di vita, combattive ed energiche e se le avessi viste giocare dagli spalti e non avessi saputo ciò che ci legava mai avrei pensato che ognuna si portasse addosso i segni della malattia. Straordinarie.
Tramite una mia cara amica qualche settimana dopo sentii che suo figlio faceva l'attore di teatro, le dissi: "Io amo il teatro", così decisi di fare anche questa esperienza e mi iscrissi al corso di scuola d'arte drammatica. Dopo qualche lezione la regista chiese a noi allievi di rappresentare con una combinazione artistica di parole, gestualità e canto ciò che ci portavamo dentro. Il foulard legato attorno alla testa già mostrava qualcosa di me; la voce venne fuori con spontaneità dal mio corpo come a liberarlo da ciò che mi portavo dentro interpretando con semplicità il testo che conoscevo bene perché era la mia vita. Raggiunsi anche questo sogno poi bloccato momentaneamente nel periodo in cui le restrizioni per il covid ci lasciarono a casa e mi si presentò un'altra grande opportunità: il corso di scrittura creativa che mi propose Valentina. Un altro sogno che pensavo così lontano neanche immaginavo potesse esservi un insegnamento di scrittura con dei Grandi Professori. Mi sono sentita ancor di più felice, per le  lezioni, i consigli, le indicazioni, i precetti, la presenza dalle tante amiche preziose, per l'ascoltarci con la realizzazione dei testi e il confrontarci con le nostre affinità che ci legavano per amore della scrittura.
Voglia di mettermi sempre in gioco...e quando Vale mi propose di partecipare al concorso letterario volli osare...soprattutto sempre per mostrare ai miei figli che nella vita dobbiamo cogliere ogni attimo prezioso quando ci possono essere delle condizioni favorevoli al concretarsi di un'azione. In ogni cosa che facevo pensavo a loro e quando vinsi inaspettatamente quel premio che forse neanche nei miei sogni avrei mai pensato di realizzare, ciò che mi colmò il cuore furono le parole dei miei ragazzi: "Siamo fieri di te, mamma". Questo è stato per me il regalo più bello.
Mi si presentò poi un'altra esperienza con la mitica, Vita, l'esperienza a contatto con la natura ma soprattutto con il mio amato mare in kajak, trovarmi in una canoa e pagaiare fu semplicemente un indicibile, un inenarrabile emozione anche se dopo la prima recidiva mi sono dovuta fermare. Pensavo di riprendere ma poi si è presentata la seconda recidiva in pochi mesi e con il picc non posso sforzare...ma non importa io ho provato, io l'ho fatto, io ho sentito emozione quando l'acqua mi bagnava il volto e il corpo nel mese di maggio..non sentivo freddo ma gioia e la grinta di Vita, il suo esserci, la sua voce che con pazienza m'indicava i movimenti corretti. Mi caricavo di adrenalina...grandioso!!! Tanti piccoli tasselli, emozioni pure e semplici in cui spesso ho intrapreso le mie eccitanti avventure...ma la cosa più inverosimile è che tutto ciò l'ho fatto dopo che mi sono ammalata!! 
E poi l'ANIMA..scrivere per un periodico online e dico sempre, come la prima volta, che non mi sento all'altezza ma ci provo soprattutto a comprendere, ascoltare, amare le storie di amiche che desideravo far conoscere come esempi di vita, grandi donne e alcune di loro, "le mie bambine" da cui ho sempre tratto grandi insegnamenti, mi hanno arricchito,alcune non sono più qui fisicamente tra noi ma la loro presenza e il loro amorevole spirito ci accompagna, così anche sabato 18 dicembre, erano presenti per il grande evento insieme a tutti e tutte noi per l'inaugurazione della nuova sede di "Mai più sole".  E mi congratulo con Albachiara, la sua splendida figlia e tutto il super team per aver fatto di questa serata qualcosa di grandioso. Quando sono uscita di casa non mi aspettavo sicuramente che qualcosa di inaspettato mi sarebbe capitato. Al mio arrivo in sede ho sentito il calore degli abbracci di tutte le mie care amiche, di quella che viene chiamata da me "la famiglia" di Mai più sole…
E’ stato proiettato il video realizzato dai meravigliosi Alfredo e Laura sul nuovo calendario 2022 "Sguardi". Mai avrei pensato che un giorno la mia immagine potesse essere impressa nella pagina di un calendario e non posso nascondere l' intenso trasporto interiore originato da sentimenti di partecipazione affettiva alle vicende che ci accomunano, spesso dolorose, spesso liete, spesso divertenti, le nostre esperienze personali, vive, profonde e sincere. Tutto magnificamente perfetto con buffet, torte a tema e buona musica in sottofondo....ad un certo punto sento la base del tango e mi emoziono nel veder ballare Marilena e le mie parole sono state: "Ohhhh, il mio sogno!!!" Quando mi è stato detto che il ballerino era un "tangero" un vero e proprio insegnante e ballerino di tangooooo!!! Sono stata catapultata in quel piccolo sogno nascosto nel cassetto e ho provato ancora una volta gioia nell'aver avuto l'onore di ballare magnifico ballo...improvvisando, certo, ma l'ho fattooo!
 Pian pianino ho realizzato in piccole dosi i miei sogni...ma ne ho altri ancora, mi sono messa in gioco, invogliata, spinta e in queste piccole avventure non posso che ringraziare tutte voi amiche care di "Mai più sole" dal profondo del mio cuore e di tutta la mia anima senza scordare che grazie a voi ho ritrovato fiducia in me stessa e ho ripreso a scrivere semplicemente come amavo fare da bambina...non solo ho sempre amato leggere ed il giorno in cui ho letto le pagine del libro di Valentina Ligas, "La vita è tutto il resto" , ancora una volta mi sono sentita onorata di aver avuto in dono questo grande privilegio.
CHAPEAU AMICHE MIE.