Dipende! Da che dipende? Da che punto guardi il mondo tutto dipende!!!

Dipende! Da che dipende? Da che punto guardi il mondo tutto dipende!!!

  • di Redazione
  • 21 Giugno 2022
  • Amor vincit omnia

Una foto e il tempo si ferma... Daniela Zedda condivide con noi la magia dei momenti significativi che profumano di vita 

DISCLAIMER: Perché non esistono certezze in questa vita, se non quella di esistere! 

Oggi collezioniamo centinaia di foto: con gli smartphone fotografiamo ogni momento della nostra vita che ci pare significativo, ma non solo, anche cibo, tramonti, fiori, regali, una foto dietro l’altra! Foto, che nella maggior parte dei casi, rimangono impresse esclusivamente nella memoria digitale del telefono, effimere, oppure vanno perdute quando, per svariate ragioni siamo costretti o scegliamo di sostituire il telefono. Quando ero bambina e ragazzina io, invece, per immortalare i momenti più significativi di una giornata o di un evento importante, dovevi portarti appresso la MACCHINA FOTOGRAFICA. Ricordo ancora quelle vecchie macchine fotografiche, un po' ingombranti, che parevano scatoline rigide, con quell’unico obiettivo, quel piccolo rettangolino posto nella parte superiore della macchina, attraverso il quale, chiudendo un occhio, dovevi guardare per mettere a fuoco il soggetto. Macchine con il rullino, che dovevi far attenzione a posizionare nel modo corretto, e a richiudere perfettamente, per non correre il rischio, andando dal fotografo poi, di far sviluppare, foto sfocate o "bruciate". E le foto, fino a non tantissimi anni fa, erano veramente un modo per CONGELARE IL RICORDO DEI SOLI MOMENTI SIGNIFICATIVI E SUGGESTIVI D’UNA VITA VISSUTA, e più si torna indietro con il tempo, più andavano a immortalare quelli che erano i momenti più salienti della vita di una persona, di una famiglia. E andavano così a riempirsi i grossi ALBUM DALLA COPERTINA RIGIDA, spesso in pelle, all’interno dei quali venivano ordinatamente riposte le foto, protette da una pellicola di plastica adesiva trasparente, che permetteva loro di rimanere immutate nel tempo, conservandone intatte la qualità, la luce e i colori. 

Durante la mia infanzia ho sfogliato spesso gli album fotografici della mia famiglia: racchiudevano veramente tantissimi ricordi, quelli di noi bambini piccoli, liberi e spensierati, quelli dei miei genitori prima e dopo il matrimonio, quelli della loro gioventù. Vecchie foto ingiallite, in bianco e nero, altre con quei colori tra il viola, l’arancio e il senape, in stile antichizzato, che a guardarle oggi mettono un po' di nostalgia, perché pare ritraggano un mondo che nulla ha a che vedere con quello attuale.  

UN MONDO IN UN’ISTANTANEA.  

L’album di nozze rigorosamente in bianco e nero, semplice così come la cerimonia che ritraeva, e poi le foto precedenti alle loro nozze, agli anni da emigrato in Germania, di mio padre.  
E tra le tante foto, sfogliando, la mia attenzione cadeva spesso su una foto in particolare, in bianco e nero che ritraeva mio padre sul tetto di un edificio in costruzione, sotto il sole, mentre afferrava e collocava un grosso tubo di metallo accanto agli altri. Erano gli anni in cui lavorava nell’acciaieria. Quella foto mi colpiva sempre, perché, in quello scatto, mentre faceva forza sollevando il tubo, sorrideva compiaciuto come un bambino. Nonostante il caldo torrido, nonostante l’altezza, nonostante la fatica e i limiti che un lavoro all’estero da emigrato comportassero, LUI SORRIDEVA FELICE. Quelli erano gli anni del boom economico, ma anche GLI ANNI DEI GRANDI SACRIFICI, gli anni in cui per poter comunicare con la tua famiglia non potevi mandare un semplice e immediato messaggio WhatsApp, ma dovevi accontentarti di SCRIVERE LUNGHE LETTERE che sarebbero giunte a destinazione dopo parecchio tempo, e la cui risposta che attendevi con trepidazione, sarebbe arrivata dopo parecchie settimane.   

ERA TUTTO UN ALTRO MONDO… 

Chissà che reazione avrebbero avuto mio padre, o mia madre se allora, negli anni 70, qualcuno avesse raccontato loro cosa sarebbe accaduto 50 anni dopo…se qualcuno avesse svelato loro ciò che sarebbe stato il mondo di adesso… lo avrebbero guardato perplessi, straniti, sicuramente dubbiosi, e avrebbero mostrato lo stesso scetticismo che mostrò mio nonno quando, l’11 luglio del 1969 assistette incredulo, in TV, ai primi passi dell’uomo sulla Luna. Rimase sconcertato, era una cosa fuori dall’ordinario per lui! E non solo per lui! Fu un cambiamento fuori da ogni logica o comprensione. "TUTTE "AMERICANATE"! IMPOSSIBILE, NON C’È NIENTE DI VERO IN TUTTO CIÒ!", liquidò così la questione. Andare nello spazio, su un altro pianeta era qualcosa di impensabile, irrealizzabile, troppo lontano dalla sua quotidianità.  

MA…IL CAMBIAMENTO INVESTE LE NOSTRE VITE SENZA PREAVVISO, SI SA… 
Il mondo di oggi appare fantascientifico rispetto a quello di 50 anni fa, e in particolare gli ultimi anni hanno registrato un PICCO NELLA DIGITALIZZAZIONE, che ne ha addirittura ACCELERATO LA TRASFORMAZIONE.  
E IL CAMBIAMENTO APRE LE PORTE AL FUTURO.  
Le mie convinzioni, la mia fiducia nella medicina, la speranza che alberga nel mio cuore, si basano proprio su questo concetto fondamentale: il progresso come conseguenza del cambiamento, di un cambiamento che si muove nella direzione di una TRASFORMAZIONE POSITIVA, che porta con sé il seme della rinascita.  
Ecco perché credo che anche CIÒ CHE OGGI VIENE CONSIDERATO IMPOSSIBILE, DOMANI POTREBBE ESSERE POSSIBILE, soverchiando le leggi dell’assoluto e delle certezze, che tali non sono.   

E COSÌ, QUANDO TI AMMALI, IMPARI A VEDERE ANCHE IL MONDO CON ALTRI OCCHI.  
Ritrovata la calma, fai un duplice viaggio. FAI UN VIAGGIO NEL FUTURO CARICO DI SPERANZA E POSSIBILITÀ, E UNO NEL PASSATO, FATTO DI RICORDI E DI EREDITÀ MORALI, PER POTER GETTARE LE BASI DEL TUO PRESENTE, E POTER METTERE BENE A FUOCO COSA REALMENTE CONTI E COSA NO. 
Comprendi, quindi, che il passato ha il suo valore, e guardandoti intorno impari che anche dove ha dimorato e messo radici il dolore, può germogliare nuovamente la vita. Queste sono le certezze che tengono in piedi le mie speranze.  

OGNUNO DI NOI RAPPRESENTA IL PONTE TRA IL PASSATO, LE SUE ORIGINI, E IL FUTURO, I PROPRI FIGLI, TRA CIÒ CHE HA IMPARATO DA BAMBINO, E CIÒ CHE HA INSEGNATO DA ADULTO.  
Ed è per questo che veder riconosciuto onore e merito a un uomo, un padre, un grande sportivo, alla cerimonia di inaugurazione da parte del Comune e della Polisportiva di una statua intitolata a colui che negli anni 70, come Presidente della squadra di calcio ha portato un piccolo e sconosciuto paesino di provincia, come il nostro, in serie D, assume un significato particolare. Un evento accompagnato dalle lacrime di commozione e dal dolce ricordo delle figlie oramai divenute adulte, madri di figli già grandi. Figlie che hanno accompagnato il padre, in una vita fatta di gioie ma anche di grandi e laceranti dolori, che si sono sostenute a vicenda, e che oggi lo ricordano con grande nostalgia, perché non è facile fare il genitore tanto quanto non lo è fare il figlio, ma soprattutto NON È FACILE RIMETTERE IN PIEDI UNA VITA COSTELLATA DI TRAGEDIE E DI DOLORI, NON È FACILE RIMANERE IN PIEDE IN MEZZO ALLE ROVINE EPPURE SI, LORO SONO RIMASTE IN PIEDI, e hanno a loro volta messo al mondo e cresciuto dei figli, che forse troppo presto hanno imparato cos’è la durezza della vita, MA IL CUI SEMPLICE SORRISO È TESTIMONIANZA DEL FATTO CHE LA VITA RICOMINCIA SEMPRE.  Una famiglia che rappresenta un vero e proprio plauso alla vita: perché è proprio nella capacità di emozionarsi e sorridere ancora che hanno vinto la loro battaglia, in quell’amore e quell’affetto dimostrato per un nonno, che evidentemente ha tracciato per loro la strada, LA STRADA DI CIÒ CHE SIGNIFICA FAMIGLIA, NONOSTANTE TUTTO E NONOSTANTE TUTTI.  

Il CAMBIAMENTO INVESTE LE NOSTRE VITE SENZA PREAVVISO, MA PORTA SEMPRE CON SÉ IL SEME DI UN NUOVO INIZIO, DI UNA RINASCITA. 

Così allo stesso modo, per la prima volta dopo 40 anni ho visto sul volto di una delle mie più care amiche scivolar giù lacrime, in occasione di un percorso lavorativo giunto al termine, ma che, evidentemente ha lasciato in lei quella traccia indelebile che solo alcune esperienze di vita possono lasciare: un ambiente lavorativo divenuto familiare, rivelatosi con il tempo piacevole da vivere e nel quale crescere e collaborare insieme, in armonia e serenità.  
Lei è la persona più capace e preparata che io conosca che possiede, tra l’altro un dono che in pochi possiedono, quello dell’UMILTA’. L’onda del cambiamento non la travolgerà, perché ovunque andrà porterà con sé le sue capacità indiscusse e la sua semplicità. Saprà farsi apprezzare per quello che è, perché… 

Il CAMBIAMENTO INVESTE LE NOSTRE VITE SENZA PREAVVISO, MA PORTA SEMPRE CON SÉ IL SEME DI UN NUOVO INIZIO, DELLA RINASCITA. 

Il CAMBIAMENTO nella mia vita, invece, è arrivato in maniera differente, sotto forma di malattia e ha modificato i paralleli e i meridiani, destabilizzando le coordinate di una vita già impostata. E, allora, a volte ci obblighiamo a credere che la nostra vita prenderà una e una sola direzione, e quella sarà. Nessuno può impedirci di sognare, di sperare, di proiettarci in quegli scenari futuristici che 50 anni fa apparivano impensabili, così come negli anni 70 la possibilità di poter metter piede sulla Luna.  

A VOLTE LE COSE PIÙ IMPROBABILI…ACCADONO! 
Se io guardo le mie foto di qualche anno fa, vedo una giovane mamma piena di vita, spensierata e leggera, se guardo quelle di un anno fa, vedo una donna provata dalla malattia che non ha mai smesso di crederci, e oggi, seppur la mia situazione di salute non sia certo migliorata, vedo una donna VIVA, IN OGNI SENSO, che continua a crederci e che non smetterà mai di farlo perché…  

Il CAMBIAMENTO INVESTE LE NOSTRE VITE SENZA PREAVVISO, MA PORTA SEMPRE CON SE’ UN NUOVI INIZIO, IL SEME DELLA RINASCITA. 

Poche sono le vite prive di ostacoli, di difficoltà. La maggior parte delle persone incontrano ostacoli più o meno difficili da superare e, alla fine…come cantava Jarabe de Palo "DIPENDE! DA CHE DIPENDE? DA CHE PUNTO GUARDI IL MONDO TUTTO DIPENDE!"