Aspettando l'arcobaleno

Aspettando l'arcobaleno

  • di Redazione
  • 13 Aprile 2020
  • Alla scoperta dell'altra me

Ritorna l’appuntamento del lunedì con le parole di Annalisa Sitzia ricche di speranza

E’ di un mese fa il decreto che ha stabilito il nostro isolamento, un mese che la nostra vita sociale ha iniziato a svilupparsi sotto altri canali. Tutto quello che avevamo pensato non si potesse mai avverare si è avverato; si lavora da casa, si studia, si fanno le richieste per ricette mediche e certificati anagrafici e pure la spesa può essere fatta stando comodamente seduti sul divano. Peccato che ciò che in altri tempi poteva essere visto come una grande conquista è solo il frutto di un isolamento forzato che tantissimi di noi stanno vivendo malissimo. Tanti anziani che non capiscono il perché non possano scaldare le proprie ossa nel tiepido sole primaverile seduti sulle panchine dei giardini pubblici, tanti bambini che si disperano perché privati dei loro giochi all’aperto, dello sport e degli amichetti e ancora tanti giovani che non avrebbero mai creduto possibile desiderare di rientrare a scuola e troppa gente che nonostante capisca la situazione fa orecchie da mercante ed esce incurante delle limitazioni. Fatto sta che dobbiamo continuare a stare in casa e ancora non si sa quando passeremo a una fase meno restrittiva. Quindi in famiglia ci siamo dovuti adattare ad avere qualche stanza adibita ad ufficio e a programmare spesoni incredibili per evitare al massimo le uscite. La cucina è attiva più che mai e ogni volta che posso ho le mani in pasta nel senso più letterale del termine. Eheheh, il pane è rigorosamente fatto in casa e persino la colomba di Pasqua; magari la rinominerò Colombella perché non ho lo stampo giusto e l’ho cotta in quello da ciambella. La veranda, più spaziosa, da sempre dedicata alle mie piante, è stata trasformata in sala da thè all’aperto, per sfruttare meglio il sole del pomeriggio. Non abbiamo un castello, né un giardino privato ma con la mia famiglia ci diamo da fare per superare al meglio questo periodo anche se stiamo tutti quanti in appartamento e sogniamo di riacquistare presto la nostra libertà. Quest’anno la quaresima è stato un periodo particolare di penitenza e chissà magari per qualcuno di conversione, certo è che il tempo per guardare dentro di noi l’abbiamo avuto, eccome! Sicuramente il futuro prossimo non sarà per niente facile, data anche l’inevitabile crisi economica che ci troveremo ad affrontare, ma io spero che tutto questo periodo di sacrificio non sarà trascorso invano e che, come dopo tutte le tempeste, rinasca l’arcobaleno. Non abbattiamoci dunque e stiamo uniti. Un abbraccio a tutti.