

RobocRita: parte 2
- di Redazione
- 12 Settembre 2017
- Rita, poesie e non solo
Arriva la seconda puntata del racconto RobocRita per la rubrica Rita, poesie e non solo curata dalla nostra mitica Rita Meleddu
Amo tutti gli animali, dai cani agli asinelli, alle allodole ( ora non so perché mi è venuta in mente l' allodola, visto che non so neppure come è fatta), alle cornacchie ( che invece conosco benissimo; poiché ne ho avuta più di una, e non sto a spiegare la grande intelligenza, comicità e affettuosità di questi astuti animali. Aggiungerei per dovere d'onestà, le loro cagate gigantesche. Una cosa inaudita). Amo i falchi, grandi nei loro voli liberi, e i criceti, costretti invece in una gabbia. Amo i panda e gli orsi. Insomma li amo tutti ma poiché in genere questi test chiedono: "In quale animale ti riconosci?" E non "in quanti animali ti riconosci?", devo sceglierne uno e scelgo il gatto.
Il gatto è considerato infedele, furbo, opportunista e qui non mi riconosco. E del resto se il gatto nasce re, non è mica colpa sua. Lui è nato per dominare e per essere libero. E come non si può intrappolare l' aria, così non si può intrappolare un gatto. O meglio, un cane si può tenere in un appartamento anche se giustamente deve essere portato fuori a scorrazzare. Il cane è in perenne adorazione del padrone. Se un cane viene maltrattato dal padrone ma poi questo lo chiama, il cane pur ricordando cosa è successo, si avvicina al padrone. Lo ama a prescindere. Il gatto no. È più diffidente e se glielo fai una volta non se lo scorda e se ha la possibilità di scappare, difficile che rimanga a farsi umiliare. Non esiste. Guardate lo sguardo di un cane. È sempre languido, umido. Tenero. Il gatto ha gli occhi asciutti, fieri, lucenti. Vabbè, anche qui se ha gli occhi di giada, di smeraldo, o di turchese non è mica colpa sua.
Il cane ha quasi sempre gli occhi della bontà. Il gatto dell'interesse. Se vi mettete di fronte al vostro cane ad altezza d'occhi, voi vedrete che vi guarda con ammirazione, con idolatria quasi. Pende dalle vostre labbra. Qualsiasi cosa gli diciate, vi amerà. E gli piace starvi ad ascoltare, pur se dite cose noiose ( quasi sempre è così) lui non se ne avvede. E se il colloquio o l'esperimento dovesse andare per le lunghe, non ve lo farà mai capire. Gli ciondolerà la testa per il gran sonno, lui non cederà. Vi deve stare a sentire visto il grande onore che gli avete fatto, facendolo partecipe.
Ora sedetevi di fronte a un gatto. Sempre occhi negli occhi. Poi attendete. Vi do' due minuti per recedere dall'insano proposito.Uno, il gatto non ama essere fissato, se è un gatto poco poco ostile, vi avrà già tirato dei bei graffi. E fanno male!
Due, se anche a voi può sembrare che vi sta guardando con affetto con i suoi occhi algidi, non credeteci. Solo per il fatto che siano algidi fanno capire che di voi non gli importa granché .
Tre, il gatto non vi vede neppure. I suoi occhi guardano oltre. Trapassano le pareti e sono già fuori. Forse hanno un cervello piccolo, ma una fantasia fervida. Si vedono già a vagare nella notte a battagliare e cercare avventure.
Quattro, se non vi ha ancora preso a graffi e morsi, non abusate della sua pazienza, peraltro molto scarsa, apritegli la porta e lasciatelo scomparire nella notte. La sua vera amica.
Cinque, se ancora lo obbligate a tenervi compagnia, sappiate che per ottenere questo dovrete solo legarlo. Altrimenti dopo pochi minuti ( ad esagerare) senza filarvi di striscio, scenderà dalla sedia o da qualunque posto l' abbiate messo, con fare sdegnoso ed elegante ( l' eleganza sempre), ancheggiando. Avete mai notato che il gatto cammina a onde? Con la coda alzata sicuramente pensando, sempre col suo piccolo cervello, che vi ha dedicato anche fin troppo tempo, e se ne andrà dove più gli aggrada.
I versi dei gatti. Infiniti. Ognuno ha un suo significato. Certo questo in tutti gli animali. Ma parlo del gatto e del cane per fare un confronto e non posso fare una relazione alla Geo & Geo.....
Il cane quando abbai è anche monotono. Oh, penserà, se nasco per fare" bau" sarà così.
Il gatto no. Ha una vasta gamma di miagolii. Dal miagolio tenero, quando vuole le coccole ( anche lui in fondo ha un cuore), al miagolio persistente quando ha fame, e allora finché non avrà la sua pappa non smetterà, e voi gliela darete velocemente. Prima di fare voi stessi la colazione. Il miagolio da fame è peggio di una sirena. Incessante. Trapassa il cervello. Il miagolio del periodo dell' amore, o dei minuti che precedono i combattimenti. Qui c'è da ridere. In questo caso il gatto miagola a marcia indietro. Mi spiego. Il gatto dovrebbe fare " Miao", invece quando è arrabiato o impaurito fa "Oiam", adesso se scambia qualche lettera non stiamo a cercare il pelo nell'uovo. Insomma il gatto è capace anche di miagolare al contrario.
In sintesi ( era ora) amo il gatto perché è fiero, ama stare da solo. Anche lui abbisogna di poco. È bello, elegante, è un potentissimo antistress. Aiuta a potenziare le cure. Accarezzate un gatto e avrete grandi benefici. Amo molto il gatto ma poiché non ho fatto di lui un bellissimo ritratto, benché veritiero, sarà meglio che mi riconosca nel cane. Scherzo!Ed ora veniamo a ciò che da il titolo a questa riflessione. Chiamiamola così. In quale personaggio ti riconosci?
Continua...