

Quando il tumore offende la tua femminilità
- di Redazione
- 3 Dicembre 2019
- Rita, poesie e non solo
Tenera, forte, magica Rita Meleddu. Ritorna l’atteso appuntamento del martedì con la rubrica "Rita, poesie e non solo"
Oggi volevo parlare di ciò che mi scrivono o mi hanno scritto le mie amiche virtuali, che hanno un tumore al seno metastatico, anche cutaneo, sempre rispettando la loro privacy, e quindi senza fare nomi, perché è giusto e non serve a nulla, le amiche si sono fidate di me, la maggior parte di loro non ci sono più, e proprio perché non ci sono e non possono eventualmente difendersi, non è giusto citarle. Ma so per certo che tutte volevano che si parlasse del tumore mammario metastatico, nel modo giusto, dicendo quanto può far male, e non facendolo passare quasi come una malattia bella che porta gioia, credetemi tutte loro erano speranzose, finora non ho mai trovato donne con una malattia avanzata che volessero morire, anzi!!!
Proprio la precarietà della loro salute e il sentire l'avvicinarsi della fine del loro cammino terreno, le faceva diventare detterminate, temerarie e pronte a tutto pur di poter vivere ancora, quasi tutte erano credenti, alcune molto, però alcune sentendo avvicinarsi la fine avevano paura, com'è normale, talvolta allora subentrava la rassegnazione, l'accettazione di ciò che doveva accadere, altre la rabbia. Ma parlerò un' altra volta delle loro emozioni che troverete già nelle loro parole, e che non è assolutamente slegato da quello che dirò oggi.
Ma cos'è e perché un tumore al seno può diventare cutaneo? Il perché non lo so, in certi casi il tumore al seno evolve in un modo, in altri in un altro. Che cos'è invece il tumore cutaneo? La risposta è già nella domanda. Il tumore è o diventa cutaneo quando interessa la pelle, la cute appunto. Il mio è diventato cutaneo dopo circa due anni dal momento della diagnosi e non ha fatto altro che alternare momenti di stabilità ad altri di progressione, basti pensare che è iniziato con due piccoli noduli violacei, duri al tatto, per arrivare ad occupare gran parte del torace. Molte persone non hanno idea di cosa sia il tumore cutaneo e di quanto male faccia. Delle volte mi chiedono come mai il mio tumore è diventato cutaneo, e non so che risposte dare. Si parla sempre di metastasi, delle volte le metastasi del tumore al seno interessano gli organi interni e le ossa, talvolta interessano la cute. Io non mi sono fatta mancare nulla, e come me tante, e ho avuto tutto, metastasi esterne prima e interne poi. Il tumore cutaneo è quasi sempre molto doloroso, il seno appare ma senz' altro lo è, arrossato, infiammato, dolente, e spesso come nel mio caso è essudante, cioè produce un siero che può anche avere cattivo odore, che puzza anzi, diciamo le cose come stanno e delle volte sanguina.
La mia lesione, in cura ormai da 5/6 anni come ho detto prima, alterna periodi più calmi diciamo così ad altri più movimentati. È chiaro che molto è dovuto anche alla cura della lesione. Medicazioni frequenti e detersione della lesione evitano che si verifichino infezioni. La mia lesione è super pulita e medicata con attenzione, ciò nonostante una o due volte ho avuto un'infezione e sono dovuta ricorrere all'antibiotico, dopo aver fatto un tampone cutaneo. Ma perché il tumore cutaneo è temibile rispetto a molti altri? Intanto esteticamente è poco piacevole da vedere, in più come nel mio caso, rende vana l'idea di un ipotetico intervento chirurgico già prima di formulare questa ipotesi. Ho sempre paura che mi succeda qualcosa che lo richieda, perché credo che nessuno osera' toccarmi, avendo la pelle del torace conciata così male e noduli cutanei più o meno grandi sparsi in ogni dove, fino al braccio e alle spalle.Spero dunque che mi venga risparmiato almeno questo. Riepilogando, il tumore cutaneo è doloroso, progressivo, quasi sempre ed esteticamente inguardabile. Si tiene infatti nascosto come una vergogna e come ho detto la settimana scorsa solo chi ce l'ha sa cosa si prova e quanto sia psicologicamente pesante da portare. Ho visto diverse donne operate al seno; alcune addirittura sfregiate da un intervento chirurgico demolitivo, ma quello che riesce a fare il tumore cutaneo (no nel mio caso che è grave ma c'è di peggio ) va oltre la più fervida immaginazione.
Ho alcune foto di amiche che non ci sono più e sono sconvolgenti. Le ho ancora sul telefonino perché ogni volta che sto male le guardo e sto zitta, non mi lamento vedendo cosa hanno avuto e passato queste mie amiche. Qualche foto in particolare mi fa venire il voltastomaco per quanto è forte, e mi chiedo come chi ha avuto un tale scempio nella sua parte più femminile, abbia potuto sopportarlo, considerando il fatto che chi lo aveva era anche molto giovane. Oltre che per il fatto che stavano già male, certe donne hanno visto completamente annullata la loro vita sociale proprio a causa del tumore cutaneo. Non è piacevole essere puzzolenti e sto usando un eufemismo e volutamente ho adoperato una parola forte, e accostarsi alle altre persone sapendo di emanare un odore nauseabondo, e non perché non ci si è lavate. Per di più vedere il proprio seno completamente mangiato come è accaduto a me o sfregiato e reso orribile dal tumore, non è la cosa più bella. Come già detto il seno è il simbolo della femminilità, nessuna donna vuole perderlo, eppure quando è invaso dal tumore cutaneo, le donne pregano perché gli venga tolto e invece non si può. Ecco come ogni cosa diventa diversa e più o meno grave, a seconda della prospettiva dalla quale la si guarda. E quindi ci sono le donne operate e che non hanno più il seno e lo vogliono giustamente ricostruire, perché non si sentono donne a non averlo più e non vogliono surrogare un seno che non c'è con una protesi esterna, e c'è invece che è disposta a tutto per farsi togliere un seno che ti sta facendo solo soffrire, e sanno già che per loro non ci sarà mai ricostruzione, ma a questo punto chi se ne frega, ci sono le protesi al seno esterne, nessuno lo sa o le nota, mica ogni persona che incontri vuole vedere il tuo seno.
La vita val bene due tette, e posso assicurare che non mi sento meno donna di chi ha un seno favoloso, per me ha sempre contato più la testa dell'aspetto fisico, ecco mi dispiacerebbe molto di più perdere le mie facoltà cognitive che il seno, infatti ho perso i seni e non mi importa, credo sia peggio perdere altre parti del corpo o l'intelletto, ma lo penso davvero non lo dico tanto per dire o perché ho perso il seno e non posso più riaverlo. L'ho sempre pensato anche quando non ero malata; ma naturalmente non sono felicissima che sia accaduto, semplicemente è successo, è stato impossibile evitarlo, e ho ceduto volentieri parti di me per vivere un po' di più. Pur di vivere si accetta tutto, non ci si rassegna che è diverso; ma si accetta e se la malattia ti lascia un po' in pace, si vive benissimo anche senza seno. Torno brevemente però a chi ha però il seno offeso, inguardabile, insultato oserei dire, dalla malattia, e non poter fare nulla per non essere in quelle condizioni; anzi dover assistere impotente alla corsa distruttiva del tumore. Fate conto che questo non accade sempre e solo in donne di una certa età, che hanno ormai una vita affettiva collaudata e se hanno un compagno intelligente, le potrà solo sostenere in questo percorso accidentato, ma spesso ne sono vittime ragazze giovani, e ne ho conosciuto diverse. Come potete immaginare che vivano questa situazione? Ripeto che non sto parlando di quadrante o mastectomia già invasivi per una donna e talvolta deturpanti, sto parlando di tumori o metastasi che si sviluppano sul seno, cambiandolo totalmente d'aspetto, rendendolo orribile, alcune volte facendolo letteralmente scomparire lasciando al suo posto non la cicatrice, sarebbe bello, no, lasciando brutte lesioni che col tempo aumentano invece di scomparire. Spero di aver fatto capire cosa possa rappresentare a livello psicologico un tumore al seno di una certa portata.
Bisogna essere capaci, e non tutte lo sono perché non è facile, di reagire davanti a una situazione del genere, molte donne cadono vittime della depressione e vorrei vedere come potrebbe essere diversamente. Anche la persona più ottimista di fronte a certe malvagità della malattia, cede. E ricordiamocelo che l'avere le metastasi cutanee è diverso dall'avere metastasi interne. Io le ho tutt'e due, quindi parlo perché lo so. Le metastasi interne non le vedi, saranno anche più pericolose, ma non vedi come sono fatte, quelle esterne ti ricordano in ogni momento cos'è capace di fare il cancro, la sua potenza, la sua cattiveria insaziabile. Termino dicendo che un numero cospicuo di donne con tumore al seno con metastasi cutanee, ha necessità di frequenti medicazioni adeguate, anche molto costose e di un'assistenza domiciliare. Ebbene, molti medici ritengono che non ne abbiano diritto, questo almeno è quanto mi viene riferito. Voglio proprio sperare che non sia vero. Il cancro almeno non è discriminatorio, colpisce senza guardare in faccia nessuno e voglio sperare che non lo siano neppure i medici che ci curano.