

Il Coronavirus comincia a fare paura, io mi autoisolo!
- di Redazione
- 10 Marzo 2020
- Rita, poesie e non solo
Il nuovo racconto della nostra amica Rita Meleddu per la rubrica "Rita, poesie e non solo"
Solo una settimana fa scrivevo che in Sardegna non era ancora arrivato il Coronavirus, ora pare che le persone risultate positive al Coronavirus siano già 19 e secondo me sono destinate a crescere. Anche da noi si stanno prendendo provvedimenti seri e giusti in ogni settore, dagli ospedali alla Chiesa. Da giovedì scorso nel reparto che frequento da anni per fare visite e terapie, è consentito l'accesso ai soli pazienti, gli accompagnatori non possono più entrare, a meno che la persona accompagnata non sia autosufficiente o stia male e necessiti di un accompagnatore. Fino al 31 marzo sono bloccate tutte le attività ambulatoriali, sono garantite invece le terapie salvavita. Sono misure giuste, non tutti hanno idea del grandissimo numero di persone che giornalmente accedono all'Oncologico, di questi tempi tutti siamo a rischio e se si può evitare ogni occasione di contagio è meglio. Anche la Chiesa ha preso provvedimenti, fino al 3 aprile non si possono celebrare messe o esequie, sempre per evitare il rischio di contagio. Se qualche sacerdote continua a celebrare le funzioni religiose, e i fedeli partecipano, lo fanno a loro rischio e pericolo.
Le scuole sono state chiuse per precauzione, ma molti bambini e ragazzi escono lo stesso, ma devono capire che queste non sono vacanze extra ma misure precauzionali, si deve stare preferibilmente a casa per impedire il diffondersi del contagio. E che dire dell'enorme numero di persone che alla chiusura di alcune province del nord Italia decise dal governo per contenere il rischio di contagio, si sono riversate sui treni in partenza verso il Sud? Ecco, un altro modo di incrementare il contagio in regioni dove il virus era già arrivato ma era ancora contenuto. Che accadrà ora? Non giudico queste persone, la paura e il panico sono brutti, ma ci vuole sempre un po' di giudizio. L'assalto all'acquisto di cibo, disinfettanti e mascherine mi pare insensato ed eccessivo, però ha portato ad avere persone che necessitano di mascherine perché malate, a non potersene procurare in quanto introvabili appunto. Questi giorni in Internet e sui vari social si legge tutto e il contrario di tutto, gente che posta la qualunque, bufale e fake news, ingenerando solo confusione e paura. Io cerco di dare ascolto solo alle notizie ufficiali, sperando che siano vere. Vero è che la situazione non è delle migliori e bisogna che ognuno di noi dia il suo contributo.
Nessuno di noi è immune al contagio, e bisogna dare il giusto peso a una cosa che, se sfugge di mano, porterà solo sofferenza. Che fare in concreto? Non sono un medico, virilogo o infettivologo, e non vorrei dire sciocchezze, o peggio fare danni, come ho già scritto la scorsa volta, ci vuole buonsenso, seguire i consigli che ci vengono dati, dunque, chi può lavori da casa, perché è pur vero che si deve lavorare, stiamo a casa il più possibile, evitiamo di frequentare luoghi affollati, rispettiamo la distanza di sicurezza tra le persone, che è di circa un metro, ma se è di più è ancora meglio, non beviamo da bicchieri nei quali ha bevuto un'altra persona, laviamoci frequentemente le mani con acqua e sapone, disinfettiamo superfici e oggetti di uso comune.
Un altro consiglio che sembra banale ma non lo è, se abbiamo sintomi che ci impauriscono, non rechiamoci negli ambulatori dei medici di base o nei pronto soccorso, per evitare nel caso i nostri sospetti fossero fondati, di contagiare altre persone. Io comunque viste le mie non proprio floride condizioni di salute, e avendo ormai scarsissime difese immunitarie a causa delle terapie pesanti che faccio, ho deciso di autoisolarmi, se Dio vuole uscirò solo per recarmi in ospedale per le mie terapie. Non ho intenzione di frequentare nessuno, tra il vedere e il non vedere mi do al sicuro e cerco di tutelare per quello che posso, la mia salute. Cerchiamo di fare ognuno la propria parte, per il bene proprio, e di tutti.