

I globuli bianchi capricciosi e una gita improvvisata
- di Redazione
- 5 Febbraio 2019
- Rita, poesie e non solo
E’ martedì e ritorna il tanto atteso appuntamento con la rubrica curata dalla nostra magica amica Rita Meleddu
Venerdì scorso come nostra consuetudine, ci rechiamo di buon'ora in ospedale. Avevo da fare i prelievi, la visita, e la terapia. Faccio gli esami e mi dispongo ad aspettare la chiamata dell'oncologa per la visita. Alcune volte basta un'ora di tempo per avere il risultato degli esami, altre volte bisogna aspettare più a lungo. Venerdi faccio la visita verso le 9.00, gli esami non erano arrivati ancora però con la dottoressa siamo fiduciose sul fatto che avrei fatto la chemio. Ne eravamo quasi certe e invece...
Come mio solito mi dispongo ad aspettare la chiamata per la terapia nella saletta d'attesa che precede le sale d'infusione. Niente faceva presagire che qualcosa sarebbe andato storto fino a quando non vedo la dottoressa venire verso di me. Ho pensato che avrei dovuto ripetere l'emocromo intermedio la settimana successiva, perché magari avevo l'emoglobina al limite e c'era la probabilità di dover fare una nuova trasfusione e invece la dottoressa mi dice che a causa dei globuli bianchi bassi, quel giorno non avrei potuto fare la terapia. Se ne sarebbe riparlato il venerdì successivo. Dire che ci sono rimasta male è poco. Ero convinta che avrei fatto la chemio. Contrariamente ad altre volte non mi aveva sfiorato neppure per un momento l'idea che qualcosa potesse andare male. Stavo fisicamente bene e mi sentivo in forze. Pazienza mi dico alla fine, oggi è andata così, sarà per la prossima volta (sempre sperando che gli esami vadano bene), intanto che fare?Era ancora molto presto e non avevo voglia di tornare a casa scornata diciamo così e allora chiedo a Elio di fare un giretto e gira gira, il giretto ci porta al mare, precisamente a Torre dei Corsari, un posto bellissimo. Che io ami il mare non è una novità e il giorno era agitato ma bello ugualmente, le onde si gonfiavano e andavano a infrangersi violentemente sugli scogli e sulla riva. Ma quant'è bello il mare d'inverno, uno spettacolo!!! Sarei rimasta lì per sempre ma c'era un'arietta decisamente fresca, del resto siamo a febbraio, non a luglio e non possiamo pretendere che ci siano 40 gradi. Sulla strada per Torre dei Corsari incontriamo uno stagno (Marceddì?), i nostri sguardi sono attirati da una colonia di stupendi fenicotteri rosa. Dire che sono meravigliosi è dire poco. Sono tanti, forse un centinaio più o meno, ma non tantissimi come ci è capitato di vederne nello stagno di Molentargius, dove i fenicotteri erano talmente tanti e talmente vicini gli uni agli altri che lo stagno pareva dipinto di rosa. Incredibile!!. Adoro i fenicotteri, il loro colore e la loro eleganza. Sembra che danzino in acqua e quando si alzano in volo lasciano una scia rosata. Se c'è il sole poi la scia assume un colore rosa-dorato. Un vero spettacolo della natura. Beati noi sardi che possiamo ammirarlo. Pare che il colore caratteristico dei fenicotteri sia dovuto a degli alimenti (pesciolini) di cui si nutrono. In ogni caso sono bellissimi e ancora una volta penso che ho il privilegio di abitare in un posto bellissimo con una natura che offre costantemente spettacoli alla nostra vista. Il verde vivido degli alberi, accentuato quest'anno dalle frequenti piogge, il blu de mare, l'azzurro del cielo e oggi anche il rosa dei fenicotteri. Mi sento in pace con me stessa. Non sono neppure arrabbiata (con chi poi?) per non aver potuto fare la chemio e con l'animo sereno faccio ritorno a casa pensando che alla fine non è stata una giornata infruttuosa. Com'è imprevedibile la nostra vita. Mai avrei pensato che in quel momento invece di stare seduta attaccata ad una macchina, me ne sarei stata seduta in macchina ammirando però degli stupendi fenicotteri rosa.