Grazie Fausta, semplicemente...
- di Redazione
- 21 Luglio 2020
- Rita, poesie e non solo
Il racconto della magica Rita Meleddu è tutto per lei, per la nostra cara Fausta
Lunedì scorso la mia giornata è stata segnata da una notizia che non avrei mai voluto apprendere: Fausta Mascia non c'era più! L’ ho appreso da una chat, ma non ho capito subito, poiché una persona faceva erroneamente le condoglianze a Fausta, e ho pensato che fosse venuto a mancare un suo parente, non mi ha minimamente sfiorato l' idea che si parlasse di lei, poi ho saputo e non aspettandomelo, è stata una doccia fredda, un vero e proprio colpo al cuore...
Sapevo che Fausta stava poco bene perché lei stessa ne parlava nella sua rubrica che teneva il lunedì sul portale di "Mai più sole" intitolata " I mille colori di Fausta ".
Vero è che stando poco bene anch' io; non avevo letto molto in generale, e quindi non mi ero resa conto che Fausta era un po' che non scriveva, anche se fino a quando ha potuto, ha continuato a dettare i suoi racconti e riflessioni, alla sua amata figlia Eva.
Adoravo il modo di scrivere di Fausta, si capiva subito che era una donna molto intelligente e con una grande cultura.
Le sue riflessioni mai banali o frivole, ma sempre con un loro perché. Aveva la capacità di evocare luoghi o ricordi e li descriveva come fosse una fotografia, di modo che a me pareva di essere lì e viverli. Parlava spesso degli elementi della natura, la pioggia, il vento, il sole caldo, e ancora di più della sua casa nella quale giustamente si sentiva al sicuro. Come se la casa che tanto amava, potesse in un certo senso proteggerla anche dal suo stesso male, che in un certo senso lasciava o voleva lasciare fuori casa una volta chiusa la porta alle spalle. Descriveva con dovizia di particolari e a me pareva di vederla seduta in poltrona, accanto al suo adorato marito Carlo, intento a riparare un orologio, come ha scritto in un racconto, e lei a leggere. Si percepiva una serenità pur nella paura di una malattia tanto feroce e spietata. Fausta aveva paura come tutti gli esseri umani; ma le sue paure alla fine si aprivano sempre alla speranza. Scriveva con delicatezza, ma era una dote innata, come l'umiltà che la contraddistingueva, eravamo molto affezionate l'una all' altra sebbene non ci fossimo mai viste; ma avevamo una grande stima reciproca. Fausta emanava amore da tutti i pori, anzi era lei stessa amore. Mi pare di aver scritto in un commento di un post riguardante Fausta, che lei riempiva l'aria d'amore. Sapete che ci sono persone che portano un aurea di tristezza e questa poi pervade l'aria, dando vita a una cappa pesante; asfissiante... Tutto il contrario di Fausta, da lei usciva amore da ogni sua particella, qualsiasi cosa scrivesse emanava luce e amore; o comunque bontà. Era molto altruista e credo che in vita abbia dato amore e aiutato chi era in difficoltà. In un suo racconto chiedeva perdono, io commentai dicendo più o meno: "Fausta, non devi chiedere perdono, la tua grande sofferenza su questa terra è già uno sconto, se Dio non ha pena di chi soffre; di chi dovrebbe avere pietà ?" Questo fa vedere ancora una volta chi fosse Fausta. Grande umiltà nel chiedere perdono a tutti. Non diceva mai nulla a caso e se ci pensiamo bene, chi può dirsi esente da peccato? Nessuno, Gesù infatti ha detto: "Chi è senza peccato scagli la prima pietra" e nessuno la scagliò...
Ho lasciato per ultimo ma non per importanza, anzi, il grandissimo amore che legava Fausta alla sua famiglia. Letteralmente adorava il marito Carlo e i loro figli; il genero, ma assolutamente ricambiata. Li citava sempre e li ringraziava continuamente di tutto ciò che loro facevano per lei, un senso di gratitudine che scavalcava ogni cosa. Spesso Eva scriveva nei commenti al racconto della madre: " Mammina, non devi ringraziarmi..."
Lei niente, ringraziava Eva, il marito e i figli per quanto amore e sicurezza le davano. Sono sicurissima che quando Fausta aveva paura, per l'evolversi della malattia; i suoi cari riuscivano a rassicurarla sempre; e questo è bellissimo. La sua famiglia sprigionava e sprigiona tutt' ora amore; perché Fausta è morta col corpo ma è viva più che mai nel cuore e nei ricordi di chi l'ha amata. Quando un amore è così grande; inevitabilmente si soffre di più, e so che i figli, il marito, compagno di una vita, stanno soffrendo tantissimo. Fausta era tanta roba e manca!! Ho potuto sperimentare attraverso qualche scritto, seppur breve tra noi, l'amore e la dolcezza dei figli. Raramente ho visto tanta sensibilità e grazia mi viene da dire in chi ha subito una perdita così grande, e dove non ho sentito parole di rancore verso un destino infausto, come spesso accade, mentre ho letto solo parole di gratitudine per aver avuto il dono di una moglie e madre così speciale. Fausta era giustamente fiera e orgogliosa della sua famiglia; dove come già detto, l'amore; il reciproco rispetto; il volersi bene davvero è palese. Sono vicina a questa bella famiglia e ringrazio il destino; il caso, chiamiamolo come vogliamo, che ha messo Fausta nella mia strada. Ringrazio Fausta per quanto mi ha dato e insegnato, così, semplicemente come semplice era lei; e voglio chiudere riportando la frase di un suo racconto riferita alla figlia Eva: "La vita di mia figlia ottundendo l'assenza dei sogni e le difficoltà del quotidiano, perché io vivo in quello che fa lei."