

Grazie a chi dona il sangue
- di Redazione
- 1 Gennaio 2019
- Rita, poesie e non solo
E’ martedì e ritorna il tanto atteso appuntamento con la rubrica curata dalla nostra magica amica Rita Meleddu
In pochi mesi ho avuto bisogno di tre trasfusioni. La malattia procede veloce e si sa che il tumore per vivere abbisogna di ossigeno e ferro, l'emoglobina scende e si deve ricorrere alle trasfusioni. E meno male. Venerdì l’oncologa, avendo appurato che i miei valori erano bassi, ha richiesto una sacca di sangue dal Brotzu. È arrivata molto tardi ma non finirò mai di ringraziare le infermiere del Businco per la loro disponibilità e i loro affetto. Se funziona il nostro reparto dh di oncologia, lo si deve anche a loro e a chi fa si prodiga per far andare bene le cose. Frequento l'Oncologico per la mia malattia da quasi 10 anni e mai una volta sono stata rimandata a casa senza aver fatto le terapie. Posso essere andata via tardi o presto ma sempre, e ribadisco sempre, dopo aver fatto tutto, cure, visite esami ecc.
Ma oltre gli infermieri, medici, volontari, operatori vari, mi corre l' obbligo di ringraziare i donatori di sangue. Per tre volte ne ho avuto bisogno e per tre volte ho potuto trasfondere. Non è così scontato. Se non c'è chi dona sangue, l'equazione è presto fatta: non c'è sangue. E cosa può fare un povero paziente oncologico o comunque chi ha bisogno del sangue? Nulla!!! Attende la sua sorte.
Ogni volta che ho ricevuto il sangue ho sempre pensato a chi può aver compiuto un gesto così gratuito, affettuoso e nobile. Mi immagino che il donatore sia una volta un ragazzo, un'altra una donna, giovani senza dubbio, oppure adulti ma non vecchi, perché c'è un limite d'età per poter essere donatore di sangue. Lo so perché mio marito è stato per anni donatore, aveva a sua volta ricevuto il sangue da giovane in occasione di un brutto incidente, e ora può vedere su di me l'effetto della sua generosità e di quella degli altri donatori. Voglio bene ai miei donatori e a tutti in generale, li vorrei abbracciare uno a uno. Li immagino alti, bassi, bruni o biondi, con occhiali o senza, capelli lunghi o corti, sposati o no, con figli o senza. Se qualcuno che legge questo scritto è un donatore si consideri ringraziato e abbracciato. Venerdi mentre aspettavo, mentalmente parlavo con loro, li volevo ringraziare concretamente, ma non potevo. Allora con tutto il mio amore e affetto possibile ho deciso di recitare il rosario dedicandolo ai donatori di sangue e a chi negli ospedali si spende tanto per noi. Grazie donatori, non avete idea di cosa rappresentate per chi ha bisogno del liquido più prezioso del mondo, il sangue. Non c'è cifra che lo paghi. Se a me venerdì avessero chiesto se preferivo ricevere una sacca di sangue o un gioiello prezioso, senza essere retorica e banale, avrei scelto, senza dubbio, il primo. Già un'altra volta dissi che in vena non può scendere ne' oro ne' gioielli preziosi, ed è davvero così.