

Gli esami continuano
- di Redazione
- 25 Maggio 2020
- Rita, poesie e non solo
Continua l’appuntamento del martedì con la rubrica curata dalla nostra meravigliosa Rita Meleddu
Come sappiamo ormai tutti, la presenza, anzi l'irruenza del Coronavirus nella nostra vita, ha condizionato per mesi il nostro vivere quotidiano. Per la sicurezza di tutti sono stati chiusi luoghi di lavoro, le più vaste categorie di attività riguardanti vari settori, locali pubblici in generale, in modo da cercare di evitare il propagare del contagiosissimo virus. Le misure adottate, le restrizioni che, diciamo la verità, non ci piacevano, hanno ottenuto risultati significativi sui dati riguardanti i contagi. Questi sono calati e anche di molto, tuttavia, non devono scendere le attenzioni verso questa pandemia, corriamo il rischio facendo di testa nostra, di precipitare nuovamente in un incubo da cui faremo ancora più fatica ad uscire.
Le restrizioni hanno inciso nella vita di tutti, figuriamoci in quella delle persone che hanno bisogno di cure continue, non solo oncologiche, e che, volenti o nolenti, si sono ritrovate a doversi recare necessariamente nei luoghi di cura, visto che nonostante la paura di contrarre il virus, in molte strutture ospedaliere sono state garantite le urgenze e le cure salvavita.
La paura di recarsi in ospedale c'era, ma posso dire che da noi a Cagliari, all'Oncologico, si segue tutta una trafila atta a garantire la sicurezza di pazienti e operatori, si sono adottate tutte le linee guida introdotte dai decreti emanati in questi lunghi mesi; più di questo non vedo cosa avrebbero potuto fare per evitare dei contagi, sta anche a noi pazienti poi, comportarci adeguatamente e con responsabilità una volta entrati nei reparti.
Essendoci stata una situazione difficile e d' emergenza, è normale che molti esami o visite già prenotate, siano slittati ad altra data da destinarsi aspettando tempi migliori, o addirittura siano saltati.
Io stessa aspettavo di poter fare una risonanza, programmata mesi fa, ma non riuscivano a prenotarmela, perché, come ricordo spesso, non ci sono solo io in ospedale, ma altrettante persone che aspettano, anch' esse, di fare gli esami, e che come me li hanno dovuti saltare.
Come Dio ha voluto, però, è arrivato anche il tempo di fare la risonanza, a brevissimo la farò e finalmente saprò cosa sta succedendo e mi pare anche il caso di dirlo "cosa mi frulla in testa", visto che quando succedono certe dinamiche, oltre il braccio e la gamba che partono e ballano per conto loro, mi pare proprio di avere la testa frullata, e di brutto anche, dentro è tutto un brusio, come quando siamo chiusi in una stanza, entrano delle api o mosche e prendono a ronzare in maniera fastidiosa.
Faccio la risonanza sempre con un po' di timore, in quanto abbastanza ansiogena per me: ultimamente penso sempre più spesso a quanto starò male durante l'esame piuttosto che concentrarmi sul risultato che chiaramente è più importante. L'ultima volta mi ero aiutata con le goccine magiche, ed era andato tutto bene (il fare l' esame intendo), e mi sa che le goccine dovranno venirmi in soccorso ancora una volta, visti anche i miei problemi respiratori ormai e dovranno aiutarmi a fare un esame fastidioso, ma per nulla doloroso, in assoluto, si spera, relax. A questo punto però l'importante è fare l' esame, poi si vedrà, non amo mai fasciarmi la testa prima di essermela rotta, quello che mi attende mi prendo, sempre cercando però una via d'uscita con l'aiuto fondamentale della mia dottoressa e non aspettando che mi arrivi la manna dal cielo. Del resto non per nulla si dice "aiutati che il ciel t'aiuta", non bisogna confidare sempre nella fortuna, ma attivarci noi stesse per cercare almeno di scavalcare gli ostacoli che la vita ci pone davanti.