

(Parentesi)
- di Redazione
- 23 Giugno 2020
- (Parole tra parentesi)
L’amica Monica Badas ci regala una profonda riflessione sulla malattia e su tutti gli aspetti ad essa legati
Se si cerca sul dizionario questa parola si legge: "Le parentesi servono a isolare un inciso, un'annotazione, un commento". Ed è sotto questa luce "isolare un inciso" che mi piace guardare il mio percorso di malattia. Metterlo fra parentesi significa non permettere all’esperienza della malattia di privarti della progettualità, significa non chiudersi in se stessi, non identificarsi con la parte del corpo che si è ammalata, non permetterle di rubarti la vita, gli affetti, le amicizie, la positività rimanendo imprigionati in un limbo eterno nel quale si è diversi dal prima e ci si sente da ricostruire nel dopo. Personalmente posso dire che il tumore per me è stata un grande insegnante: ha rallentato i tempi, ha sconvolto la quotidianità, mi ha trasformato fisicamente e psicologicamente, ma mi ha anche concesso il tempo di entrare in relazione con me stessa trasformando la mia prospettiva futura in una occasione di rinascita. Come ho fatto? Non ci sono ricette magiche o ingredienti che mescolati insieme portino a questo risultato. Posso però dirvi cosa ha funzionato per me. Ogni sera quando andavo a letto facevo la lista delle cose positive che mi erano accadute quel giorno: una telefonata, una passeggiata, un tè bevuto con un’ amica, un viaggio, la compagnia durante la chemio, perché anche quando tutto sembra nero e negativo si può trovare qualcosa di positivo. Ognuna di noi ha dentro di sé le risorse per poter affrontare al meglio le difficoltà e le sofferenze. La malattia può essere una medaglia a doppia faccia, sta a noi decidere cosa guardare.