Oblio oncologico: Italia all'avanguardia rispetto all'Europa

Oblio oncologico: Italia all'avanguardia rispetto all'Europa

  • di Redazione
  • 7 Luglio 2023
  • Italia ed estero

Diritto all’oblio oncologico ci siamo quasi!
Favo, Aiom e Fondazione Aiom si sono ritrovate in congresso alla Camera per l’approvazione del testo unificato in Commissione Affari Sociali  e hanno chiesto al parlamento di votare la norma in tempi celeri e di prevedere un’autorità volta a vigilare sulla loro applicazione e sanzioni in caso di violazioni. 
L'Italia è in procinto di dotarsi di regole che ci pongono all'avanguardia in Europa nella tutela delle persone colpite dal cancro, da cui sono guarite e che lo hanno cronicizzato
"Con l'approvazione della proposta di testo unificato, finalmente vengono cancellati per legge lo stigma cancro = morte e lo stigma cancro = malattia incurabile e inguaribile, frequentemente riproposti dai media e ancora ben radicati nell'opinione pubblica", ha commentato Elisabetta Iannelli (Segretario Generale FAVO), nel corso del congresso. "I guariti dal cancro non saranno più discriminati nella vita sociale, professionale e familiare. Sono infatti previste specifiche norme che tutelano gli ex pazienti da possibili discriminazioni nel campo assicurativo e finanziario oltre che nell'ambito lavorativo, con misure relative all'accesso alle procedure di selezione concorsuale ed alle assunzioni, e relative a politiche attive di inserimento e permanenza al lavoro. Anche il riconoscimento dell'idoneità all'adozione non potrà più essere negato a chi è guarito dal tumore".

Il testo unificato del disegno di legge prevede che dopo 10 anni dal termine delle cure per le neoplasie dell'adulto e dopo 5 per quelle dell'età pediatrica, i pazienti del nostro Paese siano ritenuti guariti non solo a livello clinico ma anche per la società. Questo significa tutelare non solo i diritti di coloro che sono guariti, ma anche di chi ha cronicizzato la malattia e ha ripreso a vivere una quotidianità familiare e lavorativa assolutamente comparabile con quella della popolazione generale. Si tratta di un aspetto altamente all'avanguardia che va addirittura oltre quanto stabilito dalle norme europee 

" Il testo parte dal presupposto fondamentale che il cancro è guaribile e, in molti casi, è sempre più una malattia cronica", hanno sottolineato Giordano Beretta (Presidente Fondazione AIOM) e Saverio Cinieri (Presidente AIOM). "In base alle statistiche, molte persone colpite da neoplasia moriranno per altre patologie prima ancora di essere considerate clinicamente guarite dal tumore. Per questo è necessario ricalcolare, per esempio, i premi assicurativi in base agli enormi progressi della ricerca scientifica. Sempre in base a questo principio, la norma italiana interviene anche sulla legge sull'adozione di minori permettendo di valutare anche le richieste di adozione che provengono da chi è considerato ancora malato".

L'oncologia italiana, d'altronde, è ai vertici nel mondo per quanto riguarda i tassi di sopravvivenza e guarigione per molte neoplasie. Delle oltre 3,7 milioni le persone che in Italia vivono con una diagnosi di cancro, circa un milione deve essere considerato guarito. Ed è fondamentale fornire a queste persone, soprattutto ai più giovani, gli strumenti per essere liberi dalla malattia in tutti gli ambiti della propria vita.

Favo, Aiom e Fondazione Aiom chiedono alle istituzioni che il testo di legge si approvato entro la fine dell'anno, con alcune piccole precisazioni che servirebbero a rendere più incisive le nuove norme. "Da un lato bisogna prevedere apposite sanzioni per 'i contraenti forti' come banche e assicurazioni che continuino a discriminare", ha sottolineato Maurizio Sacconi, Presidente dell'associazione Amici di Marco Biagi e membro del gruppo di lavoro FAVO. "Dall'altro, vanno introdotte forme di risarcimento per il contraente leso. Sul fronte della vigilanza sulla corretta attuazione della legge, appare più coerente - conclude Sacconi - affidare tale responsabilità alla Banca d'Italia e all'IVASS (Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni) in relazione alle loro competenze per i comportamenti patologici di banche e assicurazioni".