Nuove raccomandazioni sulla prevenzione dei tumori dall'Unione Europea

Nuove raccomandazioni sulla prevenzione dei tumori dall'Unione Europea

  • di Redazione
  • 9 Novembre 2022
  • Italia ed estero

Screening personalizzati che coprono una fascia più ampia di popolazione. Questo l’obiettivo delle nuove raccomandazioni della Commissione europea per migliorare la prevenzione dei tumori attraverso la diagnosi precoce.
L’obiettivo, come ha spiegata la Commissione, è raggiungere il 90% di screening del cancro alla mammella, al colon-retto e alla cervicale entro il 2025 ed estendere gli screening mirati su altri tumori come quelli alla prostata, ai polmoni e allo stomaco.
Il programma europeo sugli screening tumorali riguarda i tipi di cancro che rappresentano quasi il 55% di tutti i nuovi casi diagnosticati nell'Unione ogni anno, ha sottolineato. "L'Ue deve agire tempestivamente e colmare il divario creato dall'impatto del COVID-19 sulla diagnosi e sulla cura del cancro. Insieme possiamo tutti fare la differenza per le tendenze del cancro", ha spiegato Margaritis Schinas, vicepresidente per la promozione dello stile di vita europeo nella Commissione Ue.
Ecco nel dettaglio i punti chiave che riporta Fondazione Umberto Veronesi Magazine:

  • diritto d’accesso: i programmi di screening in Europa dovranno essere supportati in modo da assicurare che gli screening mammografici, cervicali e colorettali siano offerti almeno al 90 per cento della popolazione target entro il 2025;
  • monitoraggio delle disuguaglianze: si dovrà implementare un monitoraggio sistematico dei programmi di screening che comprenda anche le disuguaglianze, attraverso i registri e i sistemi informatici europei esistenti; tutti questi dati andranno condivisi
  • aggiornamento delle raccomandazioni sugli screening:
  1. mammografia: si raccomanda di estendere lo screening per il tumore della mammella dalle donne fra i 50 e i 69 anni a quelle dai 45 ai 74 anni, e di considerare misure specifiche per la diagnosi precoce nelle donne con seno denso;
  2. Pap test e HPV test: si raccomanda di dare la priorità al test per rilevare il papilloma virus (HPV test) nelle donne fra i 30 e i 65 anni, e al Pap test fra i 20 e i 30 anni, promuovendo la vaccinazione contro l’HPV per le giovanissime;
  3. screening per il tumore colorettale: utilizzare il test immunochimico fecale al posto del test tel sangue occulto nelle feci come esame di primo livello per le persone fra i 50 e i 74 anni, che dovrà servire a indirizzare le persone alla colonscopia di follow-up;
  4. altri tumori: si raccomanda di estendere i programmi di screening anche ai tumori del polmone (in Italia già ci sono progetti pilota per le persone a rischio come i forti fumatori) e della prostata, così come ai tumori dello stomaco nelle aree in cui l’incidenza dei tumori gastrici è ancora alta;
  5. innovazione: si raccomanda di tenere in considerazione le più recenti conoscenze scientifiche e le tecnologie più innovative, e di considerare l’introduzione di nuovi programmi che si basano su metodiche minimamente invasive, ad esempio le biopsie liquide, i test del respiro o altri metodi.

Questo dovrà rappresentare il nuovo riferimento per tutti i governi dei paesi membri.